Attualità

Asl Salerno, neo-laureati per combattere la mancanza di medici

L’Asl di Salerno ha da poco un nuovo commissario straordinario. Si tratta di Mario Iervolino che ha sostituito alla guida della Azienda Sanitaria Locale Antonio Giordano.

Iervolino ha fin da subito messo in chiaro che avrebbe continuato il suo lavoro su quanto fatto dal predecessore. Tra le azioni messe in campo dal neo-commissario vi è la lotta alla mancanza di personale medico. Negli ospedali salernitani, infatti, mancano medici specializzati il che potrebbe portare al blocco di interi reparti, allungando di molto le liste di attesa. Onde ovviare a questo problema, Iervolino vuole adottare un’iniziativa che solitamente è presa da grandi aziende private, nell’ottica della crescita futura della stessa azienda.

L’Asl della nostra provincia avrà un’attenzione maggiore su quanto accade nelle università ed in particolare sulle facoltà di medicina e sui giovani neo-laureati. A quest’ultimi, ancora col tocco in testa e un bicchiere di spumante per festeggiare la tanto agognata laurea, viene proposto di entrare subito in ospedale e mettere a frutto quanto appena imparato. Una mossa che sembrerebbe non consona alla valorizzazione delle qualità ma soltanto delle quantità.

Accusa, questa, mossa da alcuni detrattori i quali non valutano l’effettiva validità della idea. L’emergenza è forte, e dubbi non ve ne sono, il tempo per risolverla è poco o forse già scaduto e dunque ogni azione, ogni iniziativa, ogni decisione presa è giusta e sarà efficace sulla lunga distanza. I disagi maggiori per gli utenti si registrano, manco a dirlo, nella zona sud della provincia, in quel Cilento terra di bellezze e di miti, dove il diritto alla salute non viene tutelato al meglio.

Altro problema atavico sono le scelte dei vincitori di concorsi: alcuni di essi arrivano addirittura a rinunciare ad un posto di lavoro perché spaventati dalla difficoltà che, nei piccoli presidi, saranno costretti ad affrontare. Del futuro non v’è certezza, è vero, ma l’idea di Iervolino può solo migliorare la situazione oltre che, cosa non scontata, valorizzare il lavoro giovanile e offrire, finalmente, un utile ricambio generazionale.

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