Centola- l’ultimo campanello d’allarme arriva dalla perla del Cilento (Palinuro), dove si è registrato un ulteriore crollo di blocchi lapidei che certamente potrebbero minare la fruizione dei luoghi del mito e dell’incanto. Infatti sulla mappa delle zone rosse sono diversi i punti interdetti. Le Localitá sono: “Ficocella”, “Calafetente”,”Buondormire”, “Marinella”, Spiaggia delle Ossa” e “Arco Naturale”. Il Cilento (da Pisciotta a Sapri) appare come un campo minato. Per quanto riguarda Palinuro (e non solo), in tali zone, ritenute ad alto rischio, bisogna mantenere una distanza di 30 metri, rendendole così del tutto inaccessibili ai turisti. Ciò arrecherebbe seri danni all’economia del comune cilentano che si nutre di questo tipo di turismo. Di interventi per la messa in sicurezza neppure a parlarne. Nel 2012, appunto, l’istituto idrografico della Marina diceva: “i costoni rocciosi di seguito elencati, potrebbero essere interessati da fenomeni di movimenti franosi”.
Oggi, per queste ed altre ragioni (chiusura discoteca Ciclope, proprio a seguito della caduta di un costone, costato la vita ad un ragazzo di 27 anni, Crescenzo della Ragione), il tenente di vascello Andrea Palma, comandante dell’ufficio circondariale marittimo di Palinuro, ha convocato un tavolo tecnico con i sindaci interessati, la regione e l’autorità di bacino, per riaccendere l’attenzione, secondo Palma, su un problema annoso mai affrontato. L’incontro si terrà il prossimo 18 febbraio. Necessariamente durante l’incontro dovranno essere presi dei provvedimenti seri, ma soprattutto concreti, per scongiurare la chiusura al pubblico di luoghi di una tale bellezza e importanza naturalistica, che non meritano di deperire senza che la politica locale se ne interessi minimamente.
Antonello Fedullo