Cronaca

Il comune di Vallo della Lucania pagherà i funerali del neonato trovato morto

Sarà il comune di Vallo della Lucania ad accollarsi le spese dei funerali del neonato trovato morto in una valigia stipata in un armadio.

Il sindaco della Città, Toni Aloia, medico cardiologo presso l’ospedale San Luca della città, dove pure è ricoverata la madre presunta infanticida del piccolo, è sconvolto. Come sconvolta è la comunità di Angellara, frazione di Vallo della Lucania, dove Olga Iacob, 30 anni, di origini moldave, prestava servizio di assistenza ad un anziano del posto. Una ragazza che tutti ricordano schiva ed educata, rotonda nelle forme, a tal punto che a nessuno era balenata l’idea che fosse in dolce attesa.

Eppure, Olga ha partorito al termine della gravidanza, da sola, in casa, tagliando ella stessa il cordone ombelicale del suo bambino, l’ultimo legame al suo corpo, ma anche l’ultimo appiglio alla vita. Secondo le ricostruzioni, la donna, dopo aver reciso il cordone con una lametta, avrebbe messo il bambino in una valigia, subito stipata nell’armadio. L’esame autoptico, che ha evidenziato lo schiacciamento del cranio del neonato e fratture alla colonna vertebrale, insinuano l’eventualità che la madre, lo avesse preso e spinto con forza nella valigia, non una culla improvvisata, ma la tomba del piccolino.

Olga Iacob, continua la sua convalescenza presso il reparto di ginecologia del San Luca di Vallo della Lucania, psicologicamente provata, piantonata alla sua porta perchè sul suo capo peserebbe l’accusa di omicidio volontario.

E mentre l’amministrazione della città, organizza i funerali di quella piccola vita recisa con una lametta, schiacciata in una valigia, una cerimonia funebre alla quale il sindaco Aloia, ne è certo, parteciperanno in tanti, perchè Vallo è la città dell’accoglienza e della solidarietà, il corpicino del neonato, senza nome, giace in una cella dell’obitorio.

Il freddo di quella culla è calato nei cuori di chi conosceva quella ragazza e che ora s’interroga sul perché Olga non abbia chiesto aiuto, si fosse confidata con qualcuno. Il gesto della madre, quello di nascondere, celare, cancellare l’epilogo di una gravidanza, nonostante la donna fosse già madre, di altri due figli, è sintomo di un disagio profondo, di un malessere così devastante da andare oltre alla percezione di essere soli.

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