Domani i funerali di Angelo, il neonato trovato morto: tutta la città per le esequie
Un manifesto azzurro come il cielo, sullo sfondo un’ immagine eterea, una figura celeste che sembra danzare attorno al quel nome immenso: Angelo. Saranno celebrati domani, domenica 6 ottobre alle ore 9 i funerali di Angelo, il piccolo trovato morto, dopo il parto in casa della madre, una rargazza moldava alle dipendenza di una famiglia di Angellara.
Era stata l’emorragia della donna d insospettire i sanitari, chiaramente riconducibile ad un parto, nonostante del neonato non vi fosse traccia. Invece il piccolo giaceva privo di vita in una valigia, il suo corpicino offeso dallo schiacciamento del cranio, da qualche altra ecchimosi. Un epilogo inimmaginabile per una gravidanza di cui nessuno sapeva, della tragedia che si sarebbe consumata nel giro di qualche ora: una madre colta dalle doglie che pensa di partorire facendo tutto da sola, di dare alla luce un bambino, l’angelo di cui ora porta il nome.
Invece, almeno secondo la deposizione di Olga Iacob, agli arresti domiciliari perché indagata di omicidio volontario, la testa del bambino non sarebbe stata danneggiata perché stipato con forza, in una valigia, subito dopo la nascita, né sarebbe caduto a terra: la donna avrebbe effettuato una manovra maldestra per partorirlo, atto estremo di favorirne la nascita.
Angelo, come aveva già annunciato il sindaco di Vallo della Lucania, Toni Aloia, sconvolto dalla vicenda, sarà adagiato fra le braccia della Madonna delle Grazie, protettrice del cuore della città, i funerali pagati dall’amministrazione. Il minimo, come ha tenuto a sottolineare il sindaco, per la città dell’accoglienza e della solidarietà, che di certo avrebbe fatto molto di più se avesse saputo, percepito che la madre del piccolo Angelo, stesse vivendo un dramma, ogni cosa pur di consentire alla donna di partorire assistita, al bambino di essere accolto nel caldo di una culla.
Domattina, saranno in tanti nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Vallo della Lucania, anche di questo, il sindaco Aloia ne è certo. Un’intera comunità si raccoglierà in preghiera, affiderà Angelo alle cure della Madre celeste, ai suoi fratelli, certamente ricorderà nei suo pensieri anche una madre che al di là delle responsabilità dirette o indirette, che la magistratura chiarirà, è una donna smarrita, sola nel suo dolore, bisognosa anch’ella di misericordia, soprattutto umana.