Niente messa: Piaggine costringe il parroco a chiudere la chiesa
Un intero paese in strada, Piaggine per la seconda domenica consecutiva non è andata a messa. Ha preferito elevare il suo canto d’amore alla Madonna, dalle vie del paese, dalla piazza antistante alla chiesa.
Donne uomini e bambini, certamente tante persone anziane che per oltre un’ora, coincidente con l’appuntamento domenicale in chiesa, si sono radunati proprio davanti a quel tempio, uniti nel canto e nella preghiera.Nessuno, infatti, ha voluto partecipare alla messa officiata dal parroco Don Loreto Ferrarese. Nessuno, neanche quelle undici persone che, invece, in chiesa l’atra settimana c’erano.
Al rintocco della campana che invita i fedeli all’adorazione eucaristica, la gente si è sì mossa verso la chiesa, ma nessuno vi è entrato, preferendo invece, rimanere fuori incurante del cielo che minacciava pioggia. Un protesta dei piagginesi continua ad oltranza e non vede cedimenti di fronte alla decisione del Vescovo di sollevare dall’incarico di parroco padre John e di sostituirlo con Don Loreto Ferrarese , che si occupa già di altre re parrocchie. Il sovraccarico di lavoro per don Loreto, che deve dividersi per la sua attività di parroco in quattro comunità, ha portato ad una riorganizzazione delle celebrazioni liturgiche che proprio non è piaciuta ai piagginesi: una messa a settimana, soltanto la domenica e nel tardo pomeriggio alle 18,30. Una chiesa part – time, avevano da subito, denunciato i cittadini di Piaggine, non è una risposta efficace alla tenuta di coesione sociale di un paese del Cilento interno, non risponde ad un’efficace opera pastorale, che non può concentrarsi in un unico giorno, per giunta in tarda sera.
La protesta dei piagginesi, già privati, senza spiegazioni, dell’amato parroco, che invece in un mese appena aveva letteralmente ricostruito una comunità, riunito ogni fascia d’età, sotto un aurea di comunione cristiana, rendendo partecipatissime pure le funzioni religiose, ma anche organizzando attività di valore sociale e di volontariato, è scaturita proprio nell’affidamento della parrocchia non ad un nuovo parroco, ma ad un supplente, già in difficoltà nel conciliare impegni e celebrazioni in quattro parrocchie.
Ieri, sotto un cielo plumbeo, i piagginesi, invocando la madre celeste, hanno costretto Don Loreto a chiudere le porte della chiesa, di non celebrare la messa domenicale, andata deserta. Un fatto gravissimo, mai successo fino ad ora. Un fatto poi riferito da una delegazione di Piaggine, che di lì a poco ne ha informato il vicario del vescovo, Don Cosimo Cerullo: Piaggine vuole un parroco, un pastore che apra le braccia della chiesa al suo gregge sempre, non solo la domenica. Se questo non avverrà, nessuno entrerà in quel tempio che oggi, ai piagginesi, sembra essere più un edificio privato che la casa del Signore.