L’Unione dei Comuni Paestum – Alto Cilento tra i dieci finalisti per Capitale della Cultura 2024
L’Unione dei Comuni Paestum – Alto Cilento è tra i dieci finalisti nella procedura di selezione della Capitale italiana della Cultura 2024. L’ente sovracomunale presieduto dal sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, insieme alla città siciliana di Siracusa e alla pugliese Mesagne, è una delle tre realtà del Mezzogiorno d’Italia presente nella rosa dei dieci concorrenti arrivati alla fase finale. Gli altri finalisti sono le città di Ascoli Piceno, Chioggia, Grosseto, Pesaro, Sestri Levante, Viareggio e Lucca.
«Essere tra i dieci finalisti per il titolo di Città italiana della Cultura per l’anno 2024 è per noi motivo di orgoglio e di grande soddisfazione. E posso dire già oggi che, a prescindere dall’esito, il programma che abbiamo realizzato per questa candidatura sarà interamente realizzato – dichiara Franco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum e presidente dell’Unione dei Comuni – L’intuizione di candidare l’Unione ci sta premiando: la cultura genera cambiamento solo se è diffusa. Essa non può che nascere da un coinvolgimento delle comunità locali che diventano protagoniste di un percorso partecipato e inclusivo. Il percorso dell’Unione, avviato da diversi anni, vuole evolversi ulteriormente, vuole essere un modello di riferimento per l’Italia – continua Alfieri – Quel percorso oggi risulta coerente anche con le missioni strategiche che animano il PNRR a cui l’Europa affida il superamento dell’attuale fase di criticità. La nostra risposta alla tradizionale contrapposizione campanilistica è un modello partecipativo, aperto al dialogo e all’inclusione. Questa candidatura è esemplare: nessuno degli 11 Comuni dell’Unione avrebbe potuto accettare da solo la sfida di capitale della Cultura 2024. Invece insieme, unendo il patrimonio, le energie, le risorse, possiamo competere e vincere. Uniti – conclude Alfieri – possiamo fare la differenza».
L’appuntamento per la presentazione del dossier alla giuria è per il prossimo 4 marzo