Morte dell’agropolese Anna Passaro: condanna per il primario
La sentenza di primo grado
Sei mesi di condanna, con pena sospesa, per il primario della clinica privata Villa Platani di Avellino che operò l’agropolese Anna Passaro di cinquantaquattro anni nel novembre 2016. Questo il verdetto di primo grado ai danni del professionista che dovrà anche risarcire con 10 mila euro le parti civili del processo che ha visto assolti, invece, altri tre indagati, nonostante la richiesta del procuratore Luigi Iglio.
La vicenda
L’ agropolese Anna Passaro morì in seguito a ripetuti interventi chirurgici, dopo quella che poteva apparire una banale operazione di routine, un intervento di isterectomia, ma il giorno successivo alla prima operazione, la signora fu costretta a nuovi ricoveri, in quanto subentrarono delle complicazioni, che la Procura ha giudicato imputabili ad errori commessi. Di quì un lungo percorso, anzi un calvario, con nuove operazioni che non hanno dato l’esito sperato ed il trasferimento, deciso dalle figlie della signora, in una struttura pubblica, precisamente il prestigioso ospedale Cardarelli di Napoli. Nel nosocomio del capoluogo di regione venne diagnosticato alla sfortunata Anna Passaro una pericardite acuta ed il 24 dicembre, giorno della vigilia di Natale del 2016, la paziente morì.
L’ iter giudiziario
Successivamente a questo evento le figlie di Anna Passaro presentarono la denuncia e si finì con otto indagati, mentre l’autopsia confermò il decesso per infarto. Ora, dopo sette anni dal tragico evento arriva la prima sentenza che potrà eventualmente, essere contestata dalle parti con il ricorso a quella d’appello.