È una battaglia a colpi di post, foto e video sui social networks quella che si consuma da giorni tra il Comune di Rutino e l’avvocato Giuseppe Russo: al centro del contendere un autovelox mobile posizionato sulla Cilentana.
Il Comune guidato da Giuseppe Rotolo ha ritenuto doveroso, sulla scia della declamata trasparenza in questo primo anno di amministrazione, informare i cittadini sulla situazione che riguarda l’apparecchiatura per il controllo della velocità. Un’informativa che ha il sapore di una velata minaccia e che arriva via facebook sulla pagina ufficiale del Comune in un post firmato dal primo cittadino.
«Nel pieno rispetto delle normative e del codice della strada, questo Ente ha disposto il controllo dei limiti di velocità con modalità di rilevazione dinamica. Pur senza condividere la modalità con la quale qualche professionista cerca di farsi pubblicità, ne rispettiamo la professione e la libertà di espressione». Poi la stoccata: «Nel ribadire che si agisce solo ed esclusivamente nel rispetto delle leggi e del codice della strada, ci corre l’obbligo di informare chiunque diffonde informazioni diffamatorie in merito alle attività istituzionali di questo Ente, che non esiteremo ad avviare ogni e più opportunaazione nella difesa del nome dell’Ente e dell’operato dei propri funzionari».
L’avvocato Russo di “Noi Consumatori”, in campo per difendere i cittadini contro le pratiche ritenute vessatorie degli autovelox, ha risposto in modo piccato al sindaco, ancora una volta via social: «Il Comune di Rutino utilizza uno scout-speed montato su una vettura privata, un sistema sul quale sta indagando la Procura. Il sindaco dovrebbe prima spiegare perché la gestione dell’apparecchiatura è stata affidata al Consorzio Gives, perché si utilizza un’auto privata adibita al solo trasporto di passeggeri e perché la stessa è stata vista sul territorio di un altro comune.
Fatto ciò – risponde all’affondo – può dire altro, altrimenti farebbe molto meglio a tacere». La Cilentana, in un tratto di pochi chilometri, presenta altri due apparecchi per la rilevazione della velocità: uno fisso ad Agropoli e uno mobile a Vallo in attesa che se ne possa montare uno fisso. Anche negli altri casi, i rilevatori sono per Russo «assolutamente illegittimi».