Prosegue la battaglia del giovane agropolese Cristian Durso per l’accessibilità dei luoghi culturali. Qualche settimana fa il ragazzo era presente agli scavi del Parco Archeologico di Velia dove ha incontrato dei gravi problemi per accedervi, un discorso che va a esteso quindi tutti i portatori di disabilità in questo senso.
Il giovane aveva quindi inviato una missiva all’ attenzione dell’ UNESCO e della Sovrintendenza di Salerno del Ministero della Cultura. Della questione si stanno interessando varie istituzioni, tra cui anche il Garante dei disabili della Regione Campania. L’ avvocato Paolo Colombo ha inviato un sollecito al Parco Archelogico di Elea Velia per ottenere un chiarimento da questo punto di vista. Vi riproponiamo il testo della lettera che fu mandata dal giovane Cristian anche alla nostra redazione:
“Premetto di essere persona con disabilità motoria e che mi sposto tramite sedia a rotelle. Spettabili indirizzi di cui sopra, mi rivolgo ai vostri organismi per richiedere che venga reso accessibile in totalità e sicurezza alle persone con disabilità in sedia a rotelle gli scavi di Velia nel comune di Ascea (Sa).
Velia Polis della Magna Grecia è un bene registrato patrimonio UNESCO. Il lungo percorso per gli scavi di Velia si sviluppa lungo un sentiero che percorre per lungo e per largo l’area del Parco archeologico di Elea-Velia. La meta finale è l’acropoli dell’antica città dove è presente la Torre di Velia, una torre angioina costruita in età medievale. In data 07/05/2023 mi sono recato al sito archeologico in oggetto. Già all’ingresso a valle, già prima di arrivare alla biglietteria, mi sono imbattuto in un percorso con brecciolino dove le ruote della carrozzina affondavano e sbandavano, sicuramente un suolo non ideale al transito di sedie a rotelle.
Ho incontrato in quel punto anche due genitori che si tiravano assieme a fatica il passeggino. Già alla biglietteria mi hanno avvisato che il percorso fino alla parte a monte dove si trova la torre non fosse accessibile, e se fossi stato munito di macchina potevo andare dall’ingresso a monte, ma anche lì non avrei potuto visitare tutto.
Quindi si ravvisa anche la mancanza di un servizio navetta accessibile ai disabili che può condurre le persone con disabilità da valle a monte e viceversa.
A valle ho trovato non poche difficoltà a percorrere la zona pianeggiante, non essendoci indicato alcun percorso meglio attrezzato alle carrozzine e comunque ho incontrato pavimentazione dissestate e anche l’unico scivolo per disabili in alluminio presentava uno spazio di qualche centimetro sul punto in alto, nella griglia di metallo dove potrebbe incastrarsi una ruota delle carrozzine e potrebbe essere pericoloso anche per I pedoni (ho documentato tutto con foto).
Non ho notato nessun pericolo per i non vedenti : sistemi loges linea di orientamento guida e sicurezza. Tuttavia a fronte delle carenze sopra descritte il personale si è dimostrato molto accogliente e disponibile, infatti ci hanno fatto strada per raggiungere la parte a monte, aprendoci un cancello per far entrare le macchine.
Arrivati nell’area a monte non ho potuto raggiungere la torre e l’adiacente museo, dovendomi fermare davanti all’inizio della lunga scalinata, in tronchi di legno. Forse realizzata nei lavori di manutenzione terminati nell’anno 2021 (ndr). Inoltre risulta che anche nell’anno 2003 furono effettuati lavori di restauro da parte della Sovrintendenza Archeologica di Salerno.
Quindi sia per l’anno 2021 che per l’anno 2003 ogni opera di manutenzione andava fatta tenendo conto delle leggi precedenti e già in vigore sull’abbattimento delle barriere architettoniche legge 13/89 e legge 104/92.
Inoltre detta scalinata con adiacente passamano in legno, appare visivamente un manufatto anche recente. Bisogna anche dire che detta scalinata è caratterizzata da una pendenza, un dislivello visibilmente “dolce” anche perché si estende su una superficie notevolmente lunga.
Quindi si sarebbe potuto fare con facilità – conclude – un percorso accessibile alle sedie a rotelle (e non degli scalini) così eliminare le barriere architettoniche per raggiungere gli importantissimi manufatti storici e culturali soprastanti”. Bisogna attendere la risposta delle istituzioni, di cui, per completezza di informazioni, vi daremo conto non appena questa arriverà.
Sarei grato che l’UNESCO e il Ministero dei Beni Culturali, si facciano garanti di questa mia richiesta di abbattimento barriere architettoniche, impegnandosi attivamente, anche sollecitando tutti gli eventuali ulteriori organi competenti a rendere realizzabile e nel minor tempo possibile la richiesta di cui in oggetto nel rispetto delle leggi sopra indicate. Prego di essere messo al corrente di qualsiasi auspicabile iniziativa si voglia intraprendere. Attendo riscontro. Cordialmente”.
Speriamo dunque che dalla direzione del Parco si attivino per aiutare i disabili a fruire di importanti e suggestivi luoghi culturali, in piena sicurezza. O che almeno si forniscano chiarimenti ufficiali. Una evasività sulla questione sarebbe davvero un peccato. Come redazione continueremo a seguire questa vicenda.