Resta ai domiciliari un quarantunenne di Albanella, provvedimento emesso lo scorso 23 ottobre, accusato di minacce alla sua ex, una quarantenne residente nel comune di Battipaglia.
La coppia, tra l’altro, era molto famosa sul social cinese Tik tok, arrivando a conquistare anche un nutrito numero di followers, oltre 350.000, dove mostrava complicità. La relazione tra i due era durata all’incirca sei anni, ma poi la situazione non era diventata certo rosea con l’uomo che è stato accusato di maltrattamenti: in particolar modo, l’indagato, non è stato giudicato dal Tribunale del Riesame, al quale i legali dell’uomo si sono rivolti per chiedere la revoca delle misure cautelari, in grado di “superare la propria morbosa volontà di prevaricazione e possesso della persona offesa”, anche tramite l’utilizzo di “numerose condotte, in un breve arco temporale, tali da rendere la vita impossibile e lesive della reputazione della donna e della figlia, che sarebbero state entrambe anche offese sui social e riempite di continue telefonate, dentro le quali ci sarebbero anche delle minacce e dei riferimenti pure a recenti casi di cronaca nazionale e femminicidi.
L’ordinanza applicativa dei domiciliari, così come era avvenuto lo scorso ottobre, è stata firmata dal gip del Tribunale di Salerno Giovanna Pacifico, su richiesta del pubblico ministero, titolare delle indagini, affidate ai carabinieri di Battipaglia, Ivana Niglio, Ai militari della Compagnia di Battipaglia, sotto la guida del luogotenente Giuseppe Macrì, la donna si era infatti rivolta nei giorni scorsi, presentando la querela per le minacce inviatale dall’uomo.
La notizia, di questi tempi, assume particolare rilevanza anche per ciò che riguarda un tema caldo di questi giorni, a livello nazionale, ed in vista della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne” che si terrà il prossimo 25 novembre, la quale è stata istituita dall’ Organizzazione delle Nazioni Unite, comunemente conosciuta con l’acronimo di ONU, il 17 dicembre 1999 attraverso la risoluzione 54/134.
La necessità da porre in atto è anche quella di adottare una necessaria analisi del perché il tasso di questo tipo di violenza e talvolta di delitti, abbia raggiunto un’ incidenza così elevata in Italia e di come poter agire in senso preventivo. Sarebbe infatti necessaria una grande opera di educazione ai rapporti a partire dalla scuola, a partire ad esempio dai ragazzi della seconda – terza media, ai licei e alle scuole superiori, che dovrebbe ricoprire un ruolo ancora più forte, nonostante i passi avanti di sensibilizzazione già adottati, non affidata solo ad importanti e significative iniziative locali, ma che andrebbe diffusa su scala nazionale.
Bisogna infatti entrare nell’ottica che si parla di un problema culturale e che quindi anche le importanti leggi che sono state promulgate, come quelle che hanno istituito gli sportelli rosa ed il codice rosso potranno incidere non a sufficienza, senza il necessario accompagnamento culturale ed educativo, il quale deve agire alla base. del problema per stroncarne gli effetti, che possono sviluppare risvolti, come vediamo, anche drammatici.