Alta Velocità, l’associazione “Vivi Cilento” chiede di potenziare la linea esistente
Alta Velocità, l’associazione “Vivi Cilento” chiede di potenziare la linea esistente. “Un nuovo progetto di Alta Velocità distruggerebbe il territorio”.
Continuano i pareri sull’alta velocità a sud di Salerno. Dopo il quadro presentato da RTI nel quale il Cilento veniva escluso dai prossimi epocali lavori di collegamento per la tratta Salerno – Reggio Calabria, preferendo come percorso quello del Vallo di Diano, è l’Associazione turistica ViviCilento, tramite una nota, a presentare una visione diversa, quasi atipica, rispetto alla gran parte dei cilentani che chiedono a gran voce il ritorno al progetto preliminare che vedeva il Cilento protagonista dei nuovi percorsi ferroviari.
“La provincia di Salerno e quindi il Cilento – si legge in una nota -, sarà interessata nei prossimi anni da investimenti anche in infrastrutture ferroviarie grazie al “recovery-plan”, ovvero potenziamento tecnologico e interventi infrastrutturali sull’intera linea Salerno-Reggio Calabria.
Chiaramente è un’opportunità vitale per l’intero territorio che oggi già è percorso da treni a/v ma che non possono superare i 180 e 200 km/h per limitazioni tecniche e tecnologiche. Per tale motivo si vede di maggiore facilità l’adeguamento di quanto già esistente, piuttosto che uno sforzo lungo, presumibile, più di 16 anni per realizzare qualcosa che prevederà anche il mancato rispetto delle caratteristiche che rappresentano il territorio ovvero sostenibilità e rispetto dell’ambiente. Questo perché sono previste nel progetto presentato dal Commissario anche nuove gallerie sul tratto Baronissi-Sapri che molto probabilmente risulterebbero una devastazione per sorgenti, fiume sotterranei, biodiversità per il quale il Parco vanta riconoscimento internazionale.
Naturalmente – continua la nota – qui non deve nascere nessun gioco di parte tra Cilento e Vallo del Diano, entrambi territori del Parco Nazionale e pertanto, a nostro avviso, il progetto non può essere invasivo con nuove rotaie e nuove perforazioni di montagne, bensì deve essere in scia a quanto già esistente. Ciò che va fatto è dare vita a nuovi collegamenti tra le diverse aree dell’area Parco, laddove manchino, e rafforzare gli esistenti”.
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