Ascea, il SAUT si rende protagonista di una storia di buona sanità

Una storia a lieto fine quella accaduta nei giorni scorsi

Una storia, quella che andiamo a raccontare, a lieto fine. Una storia di buona sanità nel Cilento che vede protagonist,a in un momento in cui la riorganizzazione sanitaria territoriale rappresenta una mannaia che ridimensiona i servizi essenziali, il SAUT di Ascea.

Questa postazione era stata allertata per un soccorso ad Ascea paese a causa della perdita della vista di un paziente non autosufficiente che andava sì accompagnato in ospedale, ma da un’ambulanza semplice.

La centrale operativa, chiamata da un parente del paziente, ha però attivato l’ambulanza di Ascea. La stessa si è adoperata ad accompagnare questo signore. Al rientro, il SAUT di Ascea, è stato nuovamente allertato per la perdita di coscienza di una paziente, che tra l’altro, ironia della sorte, abita a poca distanza dalla stessa postazione.

Quando sono arrivati lì, dopo dieci minuti, gli infermieri del SAUT di Ascea hanno trovato la signora seduta su una sedia cianotica e senza attività cardiaca, con i parametri vitali quasi inesistenti. La signora è stata rianimata con defibrillatore e la somministrazione di alcuni farmaci: una volta stabilizzata con i parametri minimi è stata sistemata in ambulanza e nel frattempo è stato contattato un altro soccorso avanzato, l’ ambulanza rianimativa di Vallo della Lucania.

Giunta quest’ultima sul posto, è entrati in azione l’equipe con la rianimatrice e l’ infermiera. La paziente è stata trasportata viva, ma in coma al San Luca, poi è stata trattata in Pronto Soccorso ed ha avuto più di un arresto cardiaco.

Trasportata in rianimazione, le sono stati stabilizzati i parametri vitali. A questo punto una riflessione va fatta: se ci fossero le ambulanze, disposte in maniera seria sul territorio, potrebbero essere gestire in maniera altrettanto seria sia da parte della centrale operativa che da parte dell’ utenza che non chiamerebbe l’ambulanza ad esempio per una febbre o un vomito.

In questo caso la postazione SAUT di Ascea è intervenuta su una signora che aveva necessità d’urgenza di essere salvata, ma se fosse stata ancora impegnata col paziente che aveva perso la vista, non avrebbe potuto raggiungere l’abitazione della paziente grave e salvarle così la vita. Quì è stato cruciale il primo intervento del SAUT di Ascea, quindi quello dell’ ambulanza rianimativa di Vallo e poi quello dei medici del pronto soccorso del San Luca.