Battipaglia, la rivoluzione della IV Gamma e le sfide per superare la crisi

Il convegno

La crisi della IV Gamma in una terra che ha fatto di questo settore un’eccellenza: oggi la Piana del Sele si interroga sul futuro del mercato e sulla sua identità nel convegno organizzato dalla OP Alma Seges, dal Dipartimento di Agraria della Federico II di Napoli e dall’Accademia dei Georgofili, con la collaborazione di Lifeanalytics, della testata Fresh Cut News, e il patrocinio dell’Ordine degli Agronomi di Salerno. L’incontro dal titolo “La IV Gamma, tra sostenibilità e mercato: sfide e ricette anticrisi” si è svolto sabato 21 ottobre a Battipaglia presso l’Hotel Centro Congressi San Luca, ha ospitato tante personalità del comparto per riflettere sulla competitività di questo settore strategico per l’agro-industria di tutto il Paese e della Campania in particolare. Oltre 500 i partecipanti all’incontro che ha ospitato esperti del settore giunti da tutta Italia.

Dopo i saluti di apertura portati da Aristide Valente, Presidente della OP Alma Seges, colosso della Piana del Sele, esperti del mondo dell’università e della produzione, hanno discusso sulle principali criticità e sulle possibili soluzioni per affrontare le sfide climatiche e quelle del mercato, con grande fiducia nel contributo proveniente dal mondo della ricerca e dell’innovazione per coniugare produzioni sostenibili e di qualità.

“La IV gamma si trova ad affrontare oggi criticità importanti di natura agronomica, tecnologica, commerciale. Sono sfide che vedono impegnato il mondo produttivo della ricerca, le istituzioni tutte. Bisogna dire che la IV Gamma rispetto ad altri comparti agricoli ha le caratteristiche per poter capitalizzare sui propri punti di forza. Una marcata territorialità, una qualità e una sicurezza d’uso che può essere garantita nel tempo – ha commentato Stefania De Pascale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – Il richiamo a valori della tradizione, i temi della buona alimentazione e del consumo consapevole, sono le ulteriori sfide con cui il comparto si dovrà confrontare nei prossimi anni, con l’impegno di comunicarli in modo corretto”.

“Più che di crisi parlerei di opportunità: questo è un settore in grande evoluzione, bisogna sempre immaginare di poter rinnovare la propria offerta sul mercato – ha dichiarato Nicola Caputo Assessore all’Agricoltura della Regione Campania – Qui c’è un imprenditoria vivace e capace che troverà la forza di affermarsi sui mercati nazionali e internazionali con una nuova proposta. C’è stata una bellissima riflessione, in questo dibattito da parte del comparto, “sul chi siamo”. Io penso che innovare non sia un’azione che investe solo il processo produttivo, ma anche il prodotto e persino la quantità. I consumatori sono sempre più esigenti ed è necessario interrogarsi su tutti gli aspetti della domanda”.

Vito Busillo, Presidente Consorzio di Tutela Rucola IGP Piana del Sele si è concentrato sul prodotto trainante il mercato: “La rucola Igp è la regina della IV Gamma e della Piana del Sele di cui rappresenta il 70% della produzione. Con soddisfazione voglio comunicare che nell 1° anno di certificazione l’Ismea ha certificato la messa in campo di produzione del valore di 18 milioni di euro. In due anni dalla nascita Il Consorzio della Rucola Igp si affermerà tra i primi 3 consorzi italiani di ortofrutta: una conquista che ha un grande valore economico, sociale e culturale perché dimostra quanto siamo avanti con questo tipo di attività, con un ulteriore risultato positivo: il 65% di aziende giovani, tantissime guidate da una leadership femminile, un dato che mi fa grande piacere sottolineare”.

Anche il Presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini ha partecipato all’analisi con un collegamento video per parlare agli operatori del comparto: “Abbiamo fatto il possibile per valorizzare la IV Gamma – ha commentato – Una delle carenze attuali è che siamo frammentati nei confronti dell’offerta e della grande distribuzione. Non perché la Gdo sia il nemico ma perché se la competizione è solo fra chi propone il prodotto e tutto è al ribasso. Non riusciamo a valorizzare il lavoro degli agricoltori e dei produttori ed è il primo punto su cui dovremmo lavorare. Per la Coldiretti la IV Gamma è un comparto assolutamente strategico ma arrivo al secondo elemento di riflessione: facciamo poca comunicazione sul valore della IV Gamma che è sì un servizio, ma va corredato con l’informazione sulle procedure che andiamo ad attuare e va esaltato: persino sul packaging abbiamo difficoltà a valorizzare la qualità del contenuto e perché si distingue.

C’è poi un sistema infrastrutturale troppo focalizzato sul consumo interno e non sulle esportazioni. E pongo ancora un quesito alla tavola rotonda. Siamo sicuri che il sistema delle Op italiano abbia tradotto in valore il lavoro degli agricoltori o forse abbiamo pensato un sistema che sta producendo troppa burocrazia e stiamo invece trascurando i coltivatori che ricevono un guadagno poco soddisfacente per il loro impegno? Dobbiamo riuscire a mettere in pratica tutte le buone osservazioni che ci scambiamo in questi convegni e soprattutto puntare sulla ricerca, perché un Paese che non guarda all’innovazione è un già morto”.

Presenti tra gli altri anche il sindaco di Eboli Mario Conte, la sindaca di Battipaglia Cecilia Francese, in rappresentanza del ministro dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida il senatore Antonio Iannone (Fdi), il Consigliere regionale Michele Cammarano, il Direttore del dipartimento di Agraria dell’Università Federico II Napoli Danilo Ercolini, il Direttore del Crea Daniele Massa, Luigi Frusciante in rappresentanza dell’Accademia dei Georgofili e il neopresidente di Coldiretti Campania Ettore Bellelli. (comunicato stampa)