Campania, prorogato l’obbligo di mascherine anche all’aperto
Campania, prorogato l’obbligo di mascherine anche all’aperto. Firmata ieri l’ordinanza da parte del Governatore De Luca.
Prorogati in Campania fino al 30 settembre l’obbligo di mascherina all’aperto in caso di assembramenti e il divieto di vendita per asporto degli alcolici nei bar e nei ristoranti dopo le ore 22. È quanto prevede la nuova ordinanza numero 22 firmata dal governatore Vincenzo De Luca ieri, 31 agosto 2021, che proroga e aggiorna le misure già stabilite e vigenti relative alla precedente ordinanza e che erano in scadenza oggi. “Nel contesto rilevato dall’Unità di Crisi regionale – è scritto nell’ordinanza – si rende necessario adottare le determinazioni sanitarie e operative proposte, al fine di scongiurare un nuovo incremento della diffusione del virus su larga scala, il cui rischio concretamente sussiste, alla luce del rilevamento della prevalenza della cosiddetta variante Delta sul territorio e dell’alta densità abitativa della regione”. L’ordinanza dispone anche controlli anti-Covid obbligatori per chi arriva dall’estero all’aeroporto di Capodichino.
Intanto in Campania Ieri i nuovi casi sono stati 471, emersi dall’analisi di 20.996 tamponi (tra antigenici rapidi e molecolari). L’incidenza settimanale calcolata sui 7 giorni precedenti, con 3.493 nuovi contagi in una settimana, è quindi di 61,5 nuovi positivi per 100mila abitanti (leggermente più bassa rispetto a quella del giorno precedente, 62,55).
Attualmente, in base agli ultimi dati disponibili, in Campania sono ricoverate per Covid 402 persone. Di queste, 379 (+13) sono in degenza ordinaria o area non critica, con 3.160 posti disponibili tra strutture pubbliche e offerta privata; 23 (+5) sono in Rianimazione, con 656 posti letto disponibili. Infine, ci sono 8.673 persone (-342) in isolamento fiduciario domiciliare. Rispetto all’aggiornamento precedente si registrano 783 guariti e 12 morti. La percentuale di occupazione dei posti letto è del 3,51% per le Terapie Intensive (la soglia per la zona gialla è del 10%) e di circa 9,9% per l’area non critica (la soglia è del 15%, la percentuale si calcola sul numero di posti letto di area non critica che quotidianamente la Regione fornisce al Ministero, circa 3,800).
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