Critiche da parte della minoranza di Castellabate al sindaco Marco Rizzo. Le rimostranze, per mano di Domenico Di Luccia, riguardano la partecipazione del primo cittadino all’inaugurazione del primo lotto dei lavori della condotta della sorgente del Faraone in un altro comune, quello di Roccagloriosa.
Il post
“Fin qui nulla di strano, ma il bello deve ancora venire” – scrive Di Luccia in un post – “I lavori della condotta sono stati eseguiti da Consac (l’azienda demonizzata solo in campagna elettorale) attraverso un finanziamento regionale. Il Comune di Castellabate” – prosegue – “nulla ha a che fare, in termini di approvvigionamento idrico dalla condotta del Faraone (Ricordiamo a noi stessi che il Comune di Castellabate riceve il proprio approvvigionamento Idrico attraverso le condutture di ASIS direttamente dell’acquedotto del Basso Sele).
L’incontro
All’incontro hanno preso parte un gruppo di sindaci del distretto 71 Sapri-Camerota e Castellabate non ne fa parte. Allora ci chiediamo – prosegue ironico il consigliere -“il Sindaco ha partecipato perché invitato dal collega di Roccagloriosa? Ha partecipato in segno di solidarietà nei confronti dei tanti comuni che hanno vissuto per lunghi anni una grave crisi idrica? Ha partecipato per ordine di scuderia data la presenza del Governatore De Luca? O semplicemente ha partecipato per mantenere i buoni uffici presso Consac e rivedere, addolcendo la sua posizione, l’antica ostilità verso l’azienda demonizzata? Tutti ricorderete (la sua posizione, ndr) O NOI O CONSAC. Possiamo immaginare” – conclude Di Luccia – ma ovviamente dopo quasi due anni l’immaginazione sta diventando realtà”.
Castellabate dalla CONSAC all’ ASIS
In effetti, negli anni passati, l’azienda è stata duramente criticata dall’allora minoranza, ora alla guida del comune di Castellabate. La città di Benvenuti al SUD passò alla gestione idrica della CONSAC nel 2018, quando sindaco era Costabile Spinelli, ma nel 2021, dopo la vittoria della maggioranza facente capo a Marco Rizzo fu subito avviato l’iter per ritornare all’ASIS, attraverso il bacino gestionale Sele, a causa dei prezzi giudicati eccessivamente elevati e di un servizio che fu valutato come carente.