Ultima messa sul Santuario del Gelbison, ieri 13 ottobre. Come da consuetudine, i sei mesi di permanenza della Madonna nel santuario del Sacro Monte si sono conclusi nella seconda domenica del mese di ottobre. Una chiusura singolare, però, come singolare è stata la stagione dei pellegrinaggi secondo don Carmine Troccoli rettore del Santuario del Monte Gelbison.
Il suo congedo ai pellegrini accorsi a salutare la Madonna prima che venisse riportata nella sua dimora invernale è stato durissimo, più un’invettiva che un’omelia, a tratti un’anatema. Le sue parole sono calate nel santuario affollato da un centinaio di persone come lame taglienti, gelo che si aggiungeva alla temperatura poco mite della mattinata. Una predica che in molti si aspettavano, una frecciata indirizzata a chi, secondo don Carmine Troccoli, il primo a fare del santuario del Sacro Monte una meta di pellegrini provenienti da ogni dve, non ha fatto nulla per impedirne la fine .
Il santuario del Gelbison quest’anno è stato interdetto al traffico per gravi danni strutturali alla strada che porta in cima. Danni che i comune di Novi Velia, al quale spettano gli interventi, non ha potuto arginare per mancanza dei fondi necessari. La chiusura alla viabilità ha costretto migliaia di pellegrini a rinunciare alla salita, impossibile il percorso per gli anziani, i disabili ed i bambini. Un fatto gravissimo per don Carmine Troccoli, soprattutto se niente si è fatto o voluto fare in onore della protettrice del Cilento.