Cilento, Guardia Costiera in azione
Operazione sicurezza della Guardia Costiera
In estate spesso accade che, nelle ore pomeridiane, l’aria calda del suolo sollevandosi entri in contatto con un’atmosfera più fredda creando una “bolla termica”. Questa, a sua volta, espandendosi, complice la bassa pressione presente in alta quota, crea una grande nube temporalesca dal colore scuro (il c.d. cumulonembo), che produce pioggia, fulmini e venti forti. È quanto accaduto nel pomeriggio del 14 agosto lungo la costa cilentana, ove in pochi minuti le condizione meteomarine sono cambiate, dando luogo ad un nubifragio con raffiche di vento fino a 30 nodi.
Il temporale che si è abbattuto sui diportisti ha creato momenti di tensione e paura, soprattutto per gli equipaggi delle unità di dimensioni più modeste, quali gozzi e gommoni, alcuni dei quali nell’areale di interesse (tra Capaccio Paestum e Ascea) sono andati in secca (soprattutto all’altezza di Punta Licosa) mentre altri si sono capovolti, fortunatamente senza conseguenze per le persone presenti a bordo.
A partire dalla ore 16:15 numerose chiamate di soccorso sono pervenute alla S.O. della Guardia Costiera di Agropoli. Complessivamente le dipendenti motovedette SAR CP 855 e CP 582 hanno portato in salvo diciassette (17) persone, le operazioni si sono concluse nell’arco di 40 minuti, pressappoco la durata della fase più intensa del temporale. Lo specchio acqueo antistante il porto di Agropoli, si è improvvisamente riempito di imbarcazioni da diporto di ogni tipologia e dimensione che facevano rientro alla ricerca frenetica di un posto di ormeggio o di ridosso. Questa “corsa verso il rifugio”, invero, ha rappresentato un ulteriore elemento di criticità rispetto alla tempesta in atto, in quanto la Sala Operativa della Guardia Costiera ha dovuto gestire contestualmente l’improvviso sovraffollamento delle vie d’acqua portuali; a tale scopo sono state impegnate anche delle pattuglie a terra nell’intero sorgitore che hanno anche prestato assistenza ai concessionari dei pontili.
È bene rammentare come in tali circostanze l’esperienza marinaresca suggerisca di rimanere all’ancora, in rada, o in navigazione, in attesa che la forza del temporale si dissipi in poche decine di minuti; ciò è vero per le imbarcazioni a motore di grandi dimensioni progettate per resistere a questi fenomeni meteomarini, ma soprattutto per le imbarcazioni a vela.