Il problema dei cinghiali continua ad attanagliare il Cilento. Anzi ormai è un vero e proprio allarme rosso: in molti comuni gli ungulati continuano a distruggere raccolti fino anche ad arrivare fin sotto le abitazioni. Tanti di incidenti verificatisi nel territorio all’estremo sud della provincia di Salerno con alcune persone rincorse dei cinghiali in mezzo alla strada costrette a riparare in casa.
Nel corso di una riunione tenutasi nella casa comunale di Roscigno, il Presidente del Parco Nazionale del Cilento Coccorullo, ai nostri microfoni, ha ricordato un impegno molto importante in tal senso: “Abbiamo firmato nei giorni scorsi il contratto con la ditta che doveva raccogliere i cinghiali abbattuti” – ha detto il presidente – “domani pomeriggio faremo la riunione con le associazioni che dovranno gestire i centri di raccolta, creati sul territorio. Poi con i 600 selecontrollori dovremo iniziare a provvedere al depopolamento della specie”. Dunque questo il cronoprogramma stabilito dall’Ente Parco.
Ci auguriamo che ciò sia sufficiente” – aveva detto il presidente, sempre ai nostri microfoni la scorsa settimana – “abbiamo già parlato con il Commissario di governo per la peste suina, ci metterà a disposizione anche delle nuove gabbie che sono state provate anche recentemente e dovrebbero funzionare bene, le quali saranno utili perchè purtroppo nei centri abitati non potremo procedere all’abbattimento. Siamo comunque fermamente impegnati in questo senso perchè il Parco Nazionale è molto danneggiato da questo punto di vista. Puntiamo a risolvere il problema entro un anno: vogliamo che l’emergenza cinghiali non sia più tale”.