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Contagi a scuola, giusto riaprire?

Contagi a scuola, giusto riaprire? Da luogo sicuro a focolai, istituti sotto accusa.


L’arrivo dei contagi all’interno delle scuole della provincia di Salerno è ormai un dato di fatto. Solo nel Cilento sono quattro i comuni che hanno dovuto prendere un provvedimento restrittivo a causa di un contatto positivo tra i banchi o di una vera e propria positività di un alunno.

L’ultimo in ordine cronologico è stato Agropoli dove nella serata di ieri il sindaco Adamo Coppola ha annunciato la chiusura della scuola primaria Gino Landolfi. Nel Cilento, in precedenza, erano stati invece Montecorice e Cannalonga a dover fare i conti con la chiusura degli istituti scolastici per criticità legate al virus.

Situazione analoga anche nel Vallo di Diano. A Sassano dopo il tampone positivo per un’insegnante della scuola media “Falcone” il sindaco Domenico Rubino ha emesso ha emesso apposita ordinanza per sospendere la didattica in presenza per tutti gli alunni della scuola Media. Sospesa la didattica anche per i piccoli della scuola dell’Infanzia e per le Scuole Primarie. Le lezioni in presenza torneranno dopo il 10 febbraio.

Nella parte nord della provincia, invece, l’ultimo comune in ordine cronologico a chiudere le scuole è stato Cava de’ Tirreni. Il Sindaco Vincenzo Servalli con Ordinanza ha disposto la chiusura della scuola primaria di Epitaffio ubicata in via Gaudio Maiori per giorni 10 a far data da oggi con immediata sospensione dell’attività didattica in presenza e contemporanea attivazione della didattica a distanza.

Ma Cava de’ Tirreni non è il solo comune. Eboli, Salerno città, Angri, Serre, Buccino sono solo alcune delle città che hanno bloccato le lezioni in presenza dopo nemmeno un mese dalla riaperture delle scuole primarie e appena pochi giorni dal ritorno in classe anche delle medie e superiori.

Contagi a scuola, giusto riaprire?

La domanda a questo punto che tutti si stanno facendo è se davvero ne sia valsa la pena riaprire gli istituti scolastici. Da un lato senza dubbio vi era l’esigenza dei bambini di tornare in classe perchè privati non solo di un’istruzione adeguata ma anche di una socialità ormai smarrita da poco meno di un anno.

Ma dall’altro la scuola, sempre dichiarata luogo sicuro, adesso inizia ad essere additata come pericolo numero uno per la salute pubblica. Un dubbio, ad ogni modo, che solo il vaccino risolverà, facendoci tornare finalmente ad una vita normale.

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