Interrogato telefonicamente dalla nostra giornalista Silvana Romano il sindaco di Casal Velino Silvia Pisapia ha fatto il punto della situazione sul territorio dove ci si trova di fronte a un solo caso di coronavirus ma, nonostante ciò, non si escludono altre problematiche come quella dei tamponi.
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La situazione
“In questo momento a Casal Velino siamo fermi a qualche giorno fa con un caso accertato e un gruppo di persone in quarantena tra parenti e attività commerciali venute in contatto con il soggetto”. Esordisce così il sindaco Pisapia. “Voglio precisare che il nostro concittadino ha avuto un decorso di tre settimane e solo nell’ultima, in assenza di sintomi, ha avuto qualche piccolo contatto. Il tutto in assenza di tampone quindi ci troviamo di fronte a una persona incolpevole”.
La conferma della positività
“Successivamente in presenza del tampone e del virus si è preceduto a ricostruire la rete di contatti. Ma, preciso, ci troviamo di fronte a provvedimenti assolutamente precauzionali perchè in molte attività non c’è stato uno stretto contatto”. Queste le rassicurazione del primo cittadino, sempre molto presente dall’inizio dell’emergenza.
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Problemi tamponi
Nonostante si cerchi di mantenere tutto sotto controllo si evince però un problema molto comune per il territorio. Quello sulla lentezza dei tamponi: “Siamo ancora a un unico tampone. Aspettiamo che vengano eseguiti i tamponi ai famigliari. I contatti sono stati tutti individuati ma cerchiamo sempre chi abbia contagiato il nostro primo concittadino risultato positivo”.
“E’ un dato di fatto che la macchina organizzativa funzioni male. Ma non voglio dare colpe e addossare responsabilità. Siamo in emergenza e nessuno era preparato. Fatto sta che però il nostro concittadino è ancora in attesa dei tamponi di verifica, compreso quello da parte dello Spallanzani soprattutto perchè adesso ci troviamo di fronte a numeri troppo alti”.
18 giorni per ricevere il tampone
“Detto questo – prosegue il sindaco – il problema maggiore è l’estrema lentezza dei tamponi. E proprio da questo problema derivano le nostre difficoltà perchè il tampone per il nostro concittadino era stato richiesto molto tempo prima. E’ importante precisare che il nostro caso ha ricevuto il tampone 18 giorni dopo il presentarsi dei sintomi.
L’ultima preoccupazione
“La preoccupazione più grande – conclude Pisapia – è per un famigliare con delle patologie pregresse entrato nella lista di contatti. Per lui stiamo richiedendo con insistenza che venga eseguito al più presto il tampone”.