DIARIO DI UNA QUARANTENA: video contest Proloco Cannalonga.
Diario di una quarantena- In un periodo di blocco totale, dove siamo costretti in casa per la salvaguardia della salute pubblica e personale, non trova freni l’associazionismo: unica realtà nelle piccole zone, soprattutto le cilentane, che potrebbe rendersi attivo anche da remoto.
Questo l’esempio della Proloco dei Laghi di Cannalonga, che ha deciso di organizzare un contest, grazie anche alla collaborazione con la parrocchia, dal titolo “diario di una quarantena” rivolto a tutte quelle associazioni che continuano ad essere attive sul proprio territorio in questi momenti di totale fermo.
A tematica completamente libera, quindi un video che potrà trattare di economia, piuttosto che di storia o ancora di svago, il contest diario di una quarantena è finalizzato alla realizzazione di un video di 5/6 minuti dove viene presentato un lavoro prodotto in questo periodo di quarantena.
Le iscrizioni sono aperte fino al 4 maggio, da questo momento in poi coloro che avranno intenzione di partecipare al contest avranno a disposizione ulteriori cinque giorni per terminare il proprio lavoro (n.d.r. consultare il regolamento in locandina).
Il numero minimo di partecipanti sarà di 5 associazioni, che, una volta presentato il proprio lavoro avranno la possibilità di vincere un sostanzioso premio: al primo posto verrà consegnata la somma di 550.00 €, al secondo posto invece una somma di 300.00 € ed al terzo una somma pari a 150.00 €.
L’associazione promotrice di questo contest mette a disposizione, grazie anche al contributo della parrocchia Santa Maria dell’Assunta di Cannalonga, queste somme di denaro al fine di una ripartenza anche delle piccole associazioni, come le proloco et similia, per rendere di nuovo le piazze territoriali, quando sarà concesso, luogo di incontro di generazioni, grazie alle numerose attività messe in campo da questi gruppi guidati soltanto dall’amore per il proprio territorio.
Non dimentichiamo, quindi, l’essenza di queste realtà che molto spesso risultano salvifiche nelle zone locali che viviamo: unico spirito di aggregazione.
In attesa di poter tornare in campo sul proprio territorio, insomma, la sfida è tutta “digitale”.