Si è svolta martedì 22 agosto ad Eboli la commemorazione della morte del colonnello Carmine Calò. Il militare, originario proprio del comune salernitano, intraprese la carriera militare diventando ufficiale dei carristi e successivamente ufficiale specialista di elicotteri, dopo essersi diplomato come perito aziendale.
La sua figura è stata ricordata con la deposizione di una corona d’alloro presso il monumento eretto in memoria proprio nella Piazza Carmine Calò, alla presenza delle più alte cariche civili, militari e religiose.
Carmine Calò, fu ucciso il 22 agosto 1998 nel corso di un attentato a Kabul, in Afghanistan, mentre svolgeva una missione di pace per conto dell’O.N.U. Fu per questo anche insignito della Medaglia D’Oro al Valor Militare.
L’episodio viene raccontato anche sul sito del MOVM con dovizia di particolari: “Ufficiale Superiore, impegnato nell’ambito della missione UNSMA (United Nations Special Mission Afghanistan) con l’incarico di Consigliere militare del rappresentante speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite, svolgeva il suo mandato con grandissimo spirito di sacrificio, altissima professionalità e non comuni doti umane aprrezzate indiscutibilmente da tutti i membri della missione” – si legge – “A conferma delle spiccate capacità dimostrate e dell’alto prestigio acquisito nel corso di precedenti operazioni effettuate sotto l’egida delle Nazioni Unite in un momento particolarmente delicato per la sicurezza internazionale – in cui si erano verificati anche atti terroristici contro alcune sedi diplomatiche – incurante del potenziale pericolo, effettuava regolarmente un trasferimento di servizio assieme ad un collega francese a bordo di un automezzo recante i contrassegni delle Nazioni Unite. Nel corso dello spostamento veniva coinvolto in un vile attentato condotto da sconosciuti che proditoriamente aprivano il fuoco contro i rappresentanti delle Nazioni Unite. Gravemente ferito, riusciva comunque a mantenere il controllo del veicolo di cui era alla guida ed arrestarlo, evitando gravissimi possibili danni al collega trasportato. Successivamente, malgrado le cure ricevute e la robusta tempra, il Tenente Colonnello CALO’ spirava a causa del peggioramento delle sue condizioni cliniche, suscitando unanime ammirazione e commossa solidarietà in ambito internazionale” – prosegue la nota – “Fulgido esempio di elette virtù militari e altissimo senso del dovere che ha sacrificato la vita nel pieno adempimento del compito per un ideale di pace e di solidarietà tra i popoli, dando lustro e prestigio all’Esercito Italiano ed alla Patria tutta”. Una figura dunque da ricordare degnamente quella del tenente colonnello, rimasta nel cuore anche di tutti i cittadini eburini.