C’è il placet istituzionale del ministero dello Sviluppo economico della Regione Campania e un decreto ministeriale per un progetto da 43 milioni di euro per la costruzione della nuova fonderia Pisano che usufruirà dei finanziamenti di Invitalia.
La fonderia sarà inserita in una nuova area ma ancora non si hanno tracce del nuovo sito.
L’incontro si è tenuto ieri pomeriggio a Roma, nella sede del ministero dello Sviluppo economico. La novità sostanziale giunta dal summit è la stipula di un documento ufficiale che impegna il ministero, la regione, l’azienda e le parti rimanenti nell’accelerare la procedura di localizzazione in un luogo istituzionalmente valido.
Quindi resta da individuare il sito. Le condizioni essenziali della delocalizzazione dovranno essere individuate in un luogo sicuro, con la conferma della Regione Campania, evitando ciò che è accaduto con il comune di Giffoni Vale Piana, che in un primo momento aveva avallato la delocalizzazione e poi si era tirato indietro.
Per Pisano e soci è stato un duro colpo per evitare il ripetersi del caso Giffoni. È stata richiesta una garanzia istituzionale prima di ufficializzare un qualsiasi sito. Un altro scoglio da superare riguarda il caso giudiziario, in quanto è stato confermato il sequestro della fabbrica da parte del giudice per le indagini preliminari.
Al ministero si sono confrontati l’assessore alle Attività produttive della Regione Campania, Amedeo Lepore, il rappresentante di Invitalia, Palmitelli, l’ingegnere Ciro Pisano, in rappresentanza dell’azienda, il delegato all’ambiente e alla salute della Cgil Fiom nazionale, Maurizio Marcelli, il segretario regionale della Cgil Fiom Campania, Andrea Annunziata, il segretario provinciale della Cgil Fiorm Francesca D’Elia, i vertici cittadini della Cgil Salerno con il segretario generale Maria di Serio e il segretario Anselmo Botte e infine i rappresentanti sindacali dell’azienda. Per il ministero era presente il dirigente Castano.