I tifosi della Gelbison hanno voluto salutare con una festa a sorpresa le due bandiere della squadra Francesco Uliano e Bernardino D’Agostino che dall’anno prossimo non vestiranno più la maglia rossoblu. Il primo, centrocampista originario di Mugnano, classe 1989, ha disputato sei campionati a Vallo della Lucania giocando circa 200 partite, realizzando 32 gol e indossando con orgoglio la fascia da capitano.
Otto invece le stagioni pantaleonine del secondo, portiere classe 1993, nativo di Santa Maria Capua Vetere. I due calciatori, nella serata di giovedì, si sono presentati con le rispettive compagne presso un noto locale della città convinti di passare una semplice e normale serata.
Ignari di tutto, appena giunti sul posto, sono rimasti di stucco nel trovare un nutrito gruppo di tifosi ad accoglierli con applausi, cori e fumogeni in un ambiente ridisegnato completamente di rossoblu tra striscioni, bandiere e palloncini, i due calciatori sono apparsi visibilmente commossi per l’affetto loro dimostrato.
Non che ce ne fosse bisogno, ma questa festa è stata l’ennesima dimostrazione di quanto i due siano stati amati in questi anni dai tifosi: nel corso della serata i due sono stati omaggiati con due cornici all’interno delle quali erano riportate le commoventi lettere che gli stessi calciatori avevano scritto ai tifosi per annunciare l’addio.
Ovviamente non poteva mancare la torta nella quale è stata riprodotto una foto che vede i due esultare assieme dopo il gol che Uliano segnò con un micidiale tiro di collo sinistro nei minuti di recupero contro la Cavese nella stagione calcistica 2021-2022: non si trattò di una rete qualunque, ma di una che regalò tre punti fondamentali contro una diretta concorrente della corsa per la vittoria del campionato, che, come tutti sanno, alla fine vide trionfare i rossoblù che di fatto accedevano per la prima volta nella loro storia in Serie C.
Tra i presenti alla serata anche alcuni ex calciatori della Gelbison tra cui un’altra bandiera Luca Pecora che a Vallo ha messo su famiglia e ha continuato a vivere anche dopo aver smesso di indossare la casacca pantaleonina.