E’ tornato alla casa del Padre, affidato alle braccia della Madre Celeste, con sé, un pupazzetto di peluche, l’unico dono della sua vita di bambino per l’eternità, prima che se ne andasse per sempre : ieri domenica 6 ottobre, nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie, si sono celebrati i funerali di Angelo, il neonato trovato morto in una valigia.
Era presente tutta l’amministrazione della città, alla testa del corteo funebre il sindaco Toni Aloia, seguito da decine di persone, strette attorno a quel piccolo feretro bianco, che con occhi umidi hanno seguito l’intera cerimonia per poi accompagnarlo in corteo lungo il corso Gioacchino Murat. Ieri mattina, erano in tanti ad attendere l’arrivo del feretro del bambino, una bara minuscola ricoperta di fiori color pastello, tirata fuori dal bagagliaio del carro funebre, come se la si volesse strappare dalla fauci di un mostro.
La piccola bara è stata adagiata con cura e tenerezza al cospetto della Madonna, così come ha voluto lo stesso sindaco Aloia, che, nell’invitare tutta la cittadinanza a partecipare ai funerali del piccolo, ha annunciato che l’amministrazione si sarebbe accollata le spese della funzione, della tumulazione, il corpicino accolto in una cappella privata: un gesto di umana e cristiana pietà e misericordia, così ha tenuto a dire Don Aniello Adinolfi durante la celebrazione dei funerali del bambino, un atto dovuto nei confronti di un angelo di Dio, una vita sacra di cui non si conosce altro che il nome. Un figlio la cui vita è stata talmente breve, un flash di luce, da restituirlo all’oblio in una manciata di minuti.
Non solo parole di misericordia, ma anche di monito, quelle di Don Aniello Adinolfi, parole che hanno lasciato intendere che dietro a questi gesti si cela spesso lo smarrimento, la solitudine. Elementi che non devono sfuggire e che devono essere risolti con l’esaltazione della vita e del progetto divino che parte proprio dal rispetto e la cura dei Suoi germogli, i bambini. Il video con i passaggi salienti dei funerali