Il Sud boicotta il quotidiano di Feltri
Dopo le ennesime affermazioni antimeridionali del direttore Feltri, il Sud ha deciso di boicottare il quotidiano Libero. La vicenda ha sdegnato sia a Destra sia a Sinistra. On-line una petizione per chiedere l’espulsione dall’albo di Feltri
Il direttore del quotidiano “Libero” Vittorio Feltri non ha mancato per l’ennesima volta – è bene sottolinearlo – di pronunciare parole di discriminazione verso i meridionali, accusati di essere inferiori, che hanno sdegnato i cittadini. Certamente esiste la libertà di parola e di pensiero, ma anche il rispetto della dignità altri e l’uguaglianza, come ricorda la Costituzione. Così questa volta il Sud ha deciso di “ribellarsi” e in segno di protesta molte edicole dal 23 aprile hanno intrapreso un’iniziativa molto particolare: non vendere più nei propri punti il quotidiano Libero. Infatti molte edicole, dalla Campania alla Calabria, hanno affisso un messaggio esplicativo all’esterno che recita: “essendo meridionali inferiori non siamo in grado di comprendere gli arguti articoli di questa testata giornalistica indipendente! Ci voglia scusare il direttore Feltri”. Insomma, quello in atto può essere definito un vero e proprio boicottaggio che ha lo scopo di salvaguardare la dignità meridionale.
Le parole di Iannone
Le affermazioni di Feltri hanno sdegnato non solamente il mondo politico di Sinistra, ma anche quello di Centro-destra. Infatti in un comunicato il senatore salernitano di Fratelli d’Italia Antonio Iannone ha espresso il suo pensiero: “io Feltri non lo leggerò mai più manco se si scusa. Capisco che non si può nascere anziani e morire giovani. Non voglio perdere rispetto per la storia di nessuno ma la storia di nessuno può consentirsi di mancare di rispetto agli altri. Al Sud abbiamo tanti difetti e vanno riconosciuti senza giustificarsi con quelli che pure hanno al Nord ma ci vuole rispetto. Le persone perbene, valide, capaci, oneste sono ovunque. Io ho pianto per Bergamo perché per me è come Lampedusa, dove c’è un Italiano dobbiamo esserci noi”.
La petizione on-line
Anche il consigliere regionale campano dei Verdi Francesco Emilio Borrelli non tollera le dichiarazioni di Feltri. In un comunicato sulla propria pagina Facebook così commenta la vicenda: “la petizione per chiedere che Vittorio Feltri venga radiato dall’ albo dei giornalisti della Lombardia in poche ore ha raggiunto le 15 mila firme. Salvini e la Meloni si scusino per averlo candidato a Presidente della Repubblica“. Infatti nel lontano 2015 i due leader politici avevano avanzato tale proposta che è testimoniata in un video pubblicato da Bufale.net.: tutto vero. La petizione citata da Borrelli può essere firmata sul sito Change.org e al momento conta quasi 50 mila firme. Insomma, pare che questa volta Feltri l’abbia fatta grossa: a rischio vi è la propria professione.
I lettori
Nei gruppi Facebook comunali, e nei vari profili, non è passato inosservato la posizione dei “lettori” di Libero meridionali. Infatti alcuni ritengono ingiusto la decisione degli edicolanti di non vendere più il quotidiano. Ma nessun problema: sono piovute rapidamente anche le repliche che hanno trovato una soluzione per questi “nostalgici”. Sarà possibile consultare il sito web del giornale oppure richiedere un abbonamento della versione on-line o della versione cartacea con consegna domiciliare.
Pierfrancesco Maresca
I masochisti inferiori del Sud che vogliono continuare a leggere Libero. Che vergogna