La proposta di Borrelli: “Punti nascite di Sapri e Vallo accorpati”
La proposta del sindaco di Vibonati
Mantenimento attivo del punto nascita. È questa la problematica che da tempo affligge il gruppo di Policastro e l’ospedale Immacolata di Sapri. il rischio chiusura del punto nascite all’interno del nosocomio del Golfo è una questione che si protrae dal 2018, un rischio finora sempre scongiurato grazie all’azione congiunta dei sindaci, dei sindacati. dei comitati cittadini, e dell’ASL
Ora invece sembrerebbe che la situazione sia diventata preoccupante: pare sarebbero ridotte al lumicino le possibilità che lo stesso rimanga aperto. Una questione attenzionata più volte dal sindaco di Vibonati Manuel Borrelli che già lo scorso mese di dicembre aveva proposto un accorpamento dei punti nascite di Sapri e Vallo della Lucania in maniera tale da poter superare i limiti imposti dal decreto Balduzzi ovvero. il tetto minimo di 400 nascite all’anno.
Inoltre. sempre da parte del primo cittadino di Vibonati, era stata lanciata la proposta ai parlamentari eletti in provincia di Salerno, di lavorare per una modifica del decreto Balduzzi che di fatto mortifica tutti i territori periferici e disagiati. il 2 marzo il sindaco Borrelli è ritornato sulla delicata questione all’indomani dell’incontro che si è tenuto presso l’ASL di Salerno tra il direttore dell’azienda sanitaria Salernitana, il sindaco di Sapri Antonio Gentile, e i vertici del nosocomio saprese, il direttore sanitario Antonio Claudio Mondelli e il consigliere Provinciale Carmelo Stanziola.
Un incontro, come sottolineato da Borrelli, poco incoraggiante per il punto nascite di Sapri, motivo per il quale lo stesso primo cittadino decide, tramite una missiva, di rivolgersi direttamente al governatore De Luca affinché non si verifichi più la paventata chiusura.
“La notizia raccolta in queste ore” – scrive Borrelli – “è che pare che la regione Campania non avrebbe intenzione di avanzare una richiesta per la valutazione della deroga da parte del CPNN ( il Comitato Percorso Nascite Nazionale) e poi aggiunge: “l’ospedale di Sapri eroga dei servizi in un territorio fortemente svantaggiato ortograficamente. La scelta di non chiedere una deroga penalizza e mortifica ulteriormente il Golfo di Policastro”.
Borrelli, come fatto precedentemente, suggerisce anche quale dovrebbe essere la strada da seguire: non sarebbe opportuno avanzare la deroga anche per Sapri così come si intende fare per Vallo della Lucania e Polla che sono ugualmente sprovviste di TIN e che hanno le stesse nascite? Ritengo – conclude – il decreto Balduzzi sbagliato”