E’ buio fra le via di Olevano sul Tusciano, un buio e un silenzio ancora più profondi, diversi, rispetto alle serate di commiato alla giornate di routine. La piccola cittadina si è chiusa dietro le serrande sbarrate i portoni a doppia mandata probabilmente ancora scioccata per quanto accaduto soltanto qualche ora fa. Il segno è ancora sul muro, una chiazza larga di rosso, il sangue del collo di Sonia Bianco: l’ex marito che l’aveva resa madre di due bambini ha tentato di ammazzarla, semplicemente tagliandole la gola. Con solo gesto, netto e deciso, approfittando dell’assenza dei figli, del fatto che Sonia, 34 anni, con la quale si stava separando, fosse sola. La donna è riuscita ad opporre poca resistenza quando si è vista ghermire dal marito, che pare non accettasse la fine del matrimonio. Un attimo ed è caduta giù a terra mentre tutt’attorno si disperdeva la sua vita per la quale ancora lotta disperatamente in ospedale. Massimo Salvatore, 38 anni, questo il nome del suo carnefice, si è dato immediatamente alla fuga, ma è stato rintracciato dopo neppure un’ora, appeso impiccato ad un albero di un podere poco distante. Probabilmente credeva che la donna fosse morta, da qui alla scelta di seguirla anche oltre la vita, ma Sonia resiste, nel reparto di rianimazione del Ruggi d’Aragona di Salerno. Lotta per vivere e per tornare a quelle creature che, in una sola notte, hanno rischiato di perdere la mamma e il papà.