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Nuovo dpcm, attesa per le nuove misure

Nuovo dpcm, attesa per le nuove misure. Oggi la discussione nel Consiglio dei Ministri.


Giornata cruciale per governo Draghi: in Consiglio dei ministri previsto un passaggio sul nuovo Dpcm che dovrà essere firmato prima del 5 marzo. Quel che è certo è che il nuovo decreto non prevederà alcun allentamento delle misure in corso, anzi. L’esecutivo va verso la linea del massimo rigore con l’obiettivo di scongiurare il rischio di un nuovo (temutissimo) lockdown totale. Il ministro della Salute Roberto Speranza ieri non ha lasciato spazio a immotivati ottimismi: “Marzo sarà un mese difficile”. Impensabile quindi abbassare la guardia. Del resto la curva epidemiologica non consente di fare sconti: l’Italia (Lombardia in testa) è nella morsa delle varianti

Il nuovo scatto nella gestione della pandemia è atteso però col nuovo Dpcm, che sarà valido dal 6 marzo al 6 aprile. Ieri il vertice tra Governo e Regioni, al quale hanno preso parte gli enti locali, il ministro Speranza e ,Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari regionali e le autonomie. Alcune novità paiono ormai assodate. In primis le ordinanze del ministro della Sanità relative ai colori dei territori, in seguito al monitoraggio Iss del venerdì, d’ora in avanti in poi entreranno in vigore il lunedì e non la domenica. Le aperture alle Regioni vanno anche in direzione di una comunicazione più tempestiva tra governo e territorio: una prima bozza del nuovo Decreto del presidente del Consiglio dovrebbe essere mandata già oggi ai governatori.

Tra i nodi da affrontare, inoltre, il tema delle scuole e della riapertura (seppur graduale e controllata) dei luoghi di cultura. Oggi è infatti atteso il verdetto del Cts sul protocollo del ministro Dario Franceschini, che chiede di riaprire cinema, musei e teatri dal 27 marzo, giornata mondiale del Teatro. Una data simbolica che potrebbe però essere ‘travolta’ da un’eventuale terza ondata del virus. Non è ancora arrivata in Cts la richiesta, avanzata ieri dai governatori, di un parere sull’impatto della scuola a fronte di una possibile terza ondata, dovuta in particolar modo alla maggiore contagiosità delle varianti.

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