Odissea per un bambino di 6 anni tra gli ospedali di Agropoli e Vallo della Lucania
Odissea per un bambino di 6 anni tra gli ospedali di Agropoli e Vallo della Lucania. Ancora un caso di mala sanità nel nostro territorio.
E’ stata una vera e propria odissea quella vissuta da un bambino di sei anni e dalla sua famiglia nella giornata di ieri. Il piccolo dopo una frattura al dito è stato rimbalzato dagli ospedali di Agropoli e Vallo della Lucania per un’esperienza davvero da brividi.
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Odissea per un bambino di 6 anni tra gli ospedali di Agropoli e Vallo della Lucania
Il bambino, dopo un incidente domestico, è arrivato in un primo momento al pronto soccorso di Agropoli con una dolorosissima frattura a un dito di una mano abbinata anche a un profondo taglio a causa del quale perdeva molto sangue.
Ad Agropoli però hanno trovato il nulla. Nessun medico che potesse curare il bambino e nessuna possibilità di poter effettuare una radiografia. Insomma, un pronto soccorso fantasma. Uno dei pochi infermieri presenti ha medicato il piccolo e cercato di mettersi in contatto con l’ospedale di Vallo della Lucania per annunciare l’imminente trasferimento (con mezzi propri, non vi era possibilità di effettuarlo in ambulanza).
Dal presidio del “San Luca”, però, non sono arrivate risposte e quindi dopo una medicazione improvvisata e il dolore che, ovviamente, con il passare del tempo diventava maggiore, la famiglia è stata costretta ad arrivare a Vallo della Lucania.
Al “San Luca” una nuova odissea in attesa del tampone, che inoltre non è stato effettuato ad Agropoli. Quasi un’ora ad aspettare all’interno del pronto soccorso di Vallo l’esito del test al covid nonostante i pianti di un piccolo bambino che ha dovuto aspettare quasi quattro ore prima di essere visitato da un ortopedico.
Alla fine, fortunatamente, il bambino ha ricevuto, anche se in enorme ritardo, tutte le visite e le cure del caso ma in questa vicenda restano tantissimi punti oscuri che andrebbero chiariti. In primis la situazione del pronto soccorso dell’ospedale di Agropoli. Praticamente inesistente, senza un medico e senza possibilità di effettuare nessun esame. Mantenerlo aperto continua ad essere un serio pericolo per tutta la cittadinanza che in situazioni di emergenza potrebbe perdere minuti vitale recandosi in un presidio che non può salvare nessuna vita.
A Vallo invece non si capisce perchè un bambino in una situazione del genere debba aspettare l’esito del tampone al covid. Quali protocolli sarebbero cambiati nel caso in cui fosse stato positivo e perchè come detto prima non vi è stata comunicazione tra i due ospedali?
Insomma, quella di ieri sembra essere solo l’ultimo episodio di mala sanità nel nostro territorio. Per fortuna in questo caso risolto senza particolari conseguenze ma resta la testimonianza di come tutto il territorio corra costanti rischi a causa di un servizio sanitario sempre meno adeguato.