Momenti di panico nel pomeriggio di mercoledì su un campo di calcio di Omignano Scalo per l’ex calciatore Gelbison, quest’anno in prestito al Cannalonga, il 22 enne Manuel Maiese.
Nel corso di un torneo di calcio estivo si è scontrato, in maniera del tutto fortuita, con un calciatore della squadra avversaria, riportando un forte trauma alla zona occipitale e finendo per terra in preda a una grave crisi epilettica.
I compagni di squadra lo hanno prontamente soccorso, non riuscendo però a rianimarlo. Risolutorio l’intervento del padre del giovane massese, Antonio Maiese, che, sceso dagli spalti da cui stava osservando la partita del figlio, si è precipitato in campo.
Con una serie di manovre è riuscito ad evitare il peggio. Il padre, che è riuscito a restare calmo e a non scomporsi, gli ha tirato fuori la lingua, evitando che il giovane Manuel, come avviene spesso in casi del genere, morisse per soffocamento.
Maiese è stato ricoverato in via precauzionale presso l’ospedale ‘San Luca’ di Vallo della Lucania, da dove è stato dimesso già nella tarda mattinata di ieri.
Il padre, intanto, a freddo, si è reso conto di avere le mani e le dita doloranti e gonfie per la forza e la tenacia con cui ha strappato il figlio alla morte. ha dovuto fare delle radiografie alle mani, ma per fortuna niente di grave.
E, passata la paura, il giovane calciatore sulla sua pagina FB ha ringraziato così tutti quelli che hanno cercato di aiutarlo ad avere salva la vita e il padre: «Io nella vita da qui a quando il mio cuore smetterà di sbattere non smetterò mai di ringraziare tutti quelli che erano presenti, ma in modo particolare il mio “boss”, perché se oggi sono qui a scrivere è soltanto grazie a lui e a Dio che gli ha dato la forza».
Emerenziana Sinagra