Paestum – Direttore area archeologica Zuchtriegel ospite a “Ballarò”
Il direttore del Museo e dell’Area Archeologica di Paestum, Gabriel Zuchtriegel, martedì è stato ospite dell’ultima puntata stagionale del programma Ballarò di Rai Tre.
Zuchtriegel, intervistato dal conduttore Massimo Giannini, ha fatto un bilancio dei suoi primi otto mesi a Paestum.
Zuchtriegel ha 34 anni ed è il più giovane dei 20 direttori nominati dal ministero dei Beni culturali ed è alla guida dell’Area archeologica di Paestum dal primo novembre.
Il primo impatto del direttore con il museo archeologico di Paestum non è stato dei migliori, Zuchtriegel parla di vero e proprio choc, ritrovandosi in un museo che cadeva a pezzi.
Tra le esperienze peggiori i ricordi della Borsa mediterranea del turismo archeologico dove si è stati costretti a collocare dei vasi di fiori nei punti in cui gocciolava acqua dal soffitto. In una sala dove si doveva svolgere un convegno, spiega il direttore, si è staccato un pezzo del controsoffitto di 10 metri.
Situazione diversa per quanto riguarda il personale, un gruppo di persone con una grande voglia di lavorare. Il direttore, appena nominato, per prima cosa ha pensato all’affidamento della pulizia dei bagni, quindi, partendo dal basso, per poi proseguire con tante iniziative come una mostra inaugurata nei giorni scorsi.
Discorso più delicato quello dell’abusivismo edilizio nell’antica città di Poseidonia. Zuchtriegel ha spiegato come sia un problema che si può affrontare solo parzialmente. Nell’area fuori dalle mura della città antica, infatti, si registra un’altissima quota di abusivismo. Il problema è stato affrontato con il sindaco e le istituzioni locali, ma abbattere una casa non è facile, soprattutto se nell’area sottoposta a vincolo ci sono 600 abitazioni abusive. Per abbattere una sola casa c’è bisogno di 100 mila euro, ma il problema è culturale. Per trovare una soluzione c’è bisogno della collaborazione dei cittadini.
Un argine al problema dell’abusivismo è stato posto con la legge speciale del 1957 mettendo sotto vincolo archeologico tutto il territorio a un chilometro dalle mura della città magna greca. Ma ad aggravare la situazione le azioni predatorie dei tombaroli, ovvero scavi clandestini e trafugamenti che fin dagli Cinquanta hanno portato alla dispersione e alla decontestualizzazione di migliaia di oggetti e opere d’arte antichi. Novità in merito giungono dal Ministero che ha comunicato ufficialmente al comune la volontà di procedere alla prelazione di acquisto di Villa Salati.