Il commissariamento del Parco del Cilento ha rivisto il ritorno in sella, alla guida dell’ istituzione, seppur per via temporanea, di Marcello Feola. L’avvocato di Campora ed esponente di Fratelli d’Italia sarà il nuovo commissario, in attesa del decreto ufficiale di nomina di Coccorullo.
Il ricorso avverso alla nomina
Feola era stato già nominato dal Governo in prima battuta, prima del ricorso della Regione Campania, che aveva fatto sì che tutto saltasse, avendo il TAR dato ragione a Palazzo Santa Lucia, che lamentava una mancata consultazione sul nome come previsto dalla legge. Il commissariamento del Parco non è stato preso bene dal parlamentare del Partito Democratico Piero De Luca.
Le dichiarazioni del deputato
“La nuova nomina di Feola a Commissario del Parco Nazionale del Cilento rappresenta un ennesimo grave strappo istituzionale. Un passo indietro del Governo, che continua a perdere tempo” – ha dichiarato. Per De Luca quella operata dall’esecutivo è “una fiction inspiegabile. “Che senso ha nominare di nuovo l’ex Commissario dopo che la Regione aveva già fornito l’intesa, nell’ambito della terna proposta, sul nome del Presidente? – si chiede il vicecapogruppo alla Camera del PD – “Si è deciso di fare un’ulteriore forzatura, senza confronto con la Regione, violando i principi essenziali di leale collaborazione ed allungando i tempi per l’insediamento del Presidente del Parco, ai danni dell’intera comunità” – chiosa.
Un’ operazione per dimostrare forza politica?
Coccorullo, anch’egli esponente di Fratelli D’Italia, dunque, dovrà aspettare ancora un po’ prima di insediarsi alla guida del Parco, ma comunque i giochi sono fatti. L’impressione dei più è che l’esecutivo abbia voluto infliggere prevalentemente un segnale politico agli avversari all’opposizione ed alla Regione.