Non si placa il malcontento tra gli allevatori dopo l’istituzione della zona rossa in 17 comuni dell’Alto Vallo di Diano e del Basso Cilento, in seguito alla scoperta di alcuni casi di peste suina africana in carcasse di cinghiali, mentre il dipartimento di prevenzione dell’ASL per quanto riguarda i distretti 71 e 72, prevede la macellazione ed il consumo della carne fresca e congelata dei maiali degli allevamenti domestici.
Il sindaco di Caselle in Pittari, Giampiero Nuzzo, ai nostri microfoni ha lanciato due proposte alla Regione Campania: “la prima proposta” – dice il primo cittadino – “riguarda i ristori. La Regione può venire incontro alle nostre zone, già di per sè, depresse dato l’impatto socio-economico che avrà il provvedimento, impegnando ristori significativi, almeno 2 o 3 milioni per dare una mano non sono agli allevamenti intensivi, in base agli investimenti fatti, ma anche ai mancati guadagni. Bisogna ristorare anche gli allevatori con pochi capi di suino.
“La seconda proposta – prosegue DI Nuzzo – riguarda l’allarme cinghiali, di cui parlo da vent’anni. Va affrontata in maniera adeguata. Vanno bene i selecontrollori, ma bisogna allungare il periodo delle caccia ai cinghiali, almeno di qualche mese, in modo da diminuire in maniera significativa il numero di questi animali, che non sono quì di razza autoctona. Era facile infatti prevedere un ciclo riproduttivo così accelerato. Non parliamo di capi in via di estinzione – conclude – ma di razze protette, quindi occorre ripensare la strategia da questo punto di vista”