“Questa la verità” scrive in un post su facebook il neo eletto sindaco di vallo della lucania Antonio Sansone. Nulla di compatibile con tutto quanto, in maniera francamente inaccettabile, è stato veicolato in questi giorni sui social e nei messaggi circolati in città.
Scambi di opinioni, scontri, consensi e parole di ogni genere sono quelle che ci vengono proposte ormai quotidianamente sui social network e il neo sindaco Antonio Sansone ha dovuto infatti constatare come la preponderanza di media e social sia ormai dilagante anche in politica.
Pietro Miraldi, assessore per una notte: risponde il sindaco Sansone
Il sindaco Sansone si sarebbe preso ben sette giorni per annunciare la propria giunta comunale e per attribuire le singole deleghe e dichiara, ai più l’attesa sarà sembrata utile a chissà quale strategia di palazzo. Non è così. “In realtà ho solo voluto pensare bene ai ruoli che, in Consiglio Comunale ed in Giunta, davo a ciascuno di quelli che – accanto a me – ha vinto come mai era accaduto nella storia di questa Città”.
“Il metodo di composizione della Giunta Comunale l’ho scelto io, premiando con la nomina a Vice-Sindaco colei che aveva raccolto più preferenze individuali e poi scegliendo un componente del gruppo PD ed uno del M5S”.
“Ho subito pensato innanzitutto a come valorizzare il loro personale impegno ed a come utilizzare le loro grandi doti nel progetto di rinascita di Vallo della Lucania”.
“Quanto alla Giunta quindi la prima idea di Sansone era – per l’appunto – quella di premiare il consenso elettorale straordinario ottenuto da Tiziana Cortiglia, insieme a quello di Nicola Botti e ad un candidato del Movimento 5S tra i due eletti anche se ciò non avrebbe rispettato il principio di pari opportunità tra donne e uomini, garantendo la presenza di entrambi i sessi. Confesso, dichiara Sansone di aver sottovalutato inizialmente la regola delle “quote rosa” e di avere scelto il consigliere Pietro Miraldi. Sin dall’inizio, poi, in linea con le previsioni dello statuto Comunale avevo deciso di affiancarmi con una delle persone che dal 1997 al 2006 mi è stato più vicino, vale a dire Emilio Romaniello a cui avevo attribuito la competenza in materia di Bilancio e Tributi”.
“E ciò, tengo a precisare, non per mancanza di fiducia o volontà di penalizzare il consigliere Miraldi. Tutt’altro. E tale ipotesi, precisa, era stata accettata serenamente da tutti (Miraldi compreso”).
“Conosco bene le competenze, i valori e le specificità di Pietro Miraldi. Non ho indugiato un attimo nell’accettare la sua presenza in lista”.
“Sussistendone le condizioni, avrei premiato l’impegno e le qualità aggiungendo al delicato impegno consiliare ed alle rilevanti deleghe conferite, anche il ruolo di assessore”.
“Le norme, però, non me lo consentono ed è per questo motivo che, ho scelto Iolanda Molinaro, fiera rappresentante del Movimento 5S anch’essa, eletta con un ottimo consenso personale e dotata di spiccate qualità umane e professionali”.
“A Pietro Miraldi, cui per primo ho comunicato tutto ciò all’interno della casa comunale, ho proposto anche la possibilità di rivestire, modificando lo statuto, il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale, ma il consigliere si è detto non interessato a tutto questo, manifestando da subito la propria delusione e rivendicando la voglia di far parte della Giunta”.
“Dopo quel momento di confronto maturo e diretto tra noi, seguito da un contatto diretto successivo, ho potuto leggere il disappunto esternato in più occasioni sulla bacheca social del consigliere comunale eletto”.
“Abituato come sono alla cultura dello spogliatoio, conclude sansone, avrei certamente preferito che il confronto fosse proseguito nel suo contesto più normale, vale a dire quello del gruppo dei consiglieri eletti e non eletti della lista n. 1”.
“Inutile negare l’amarezza per aver dovuto leggere e comprendere posizioni di chi, strumentalmente, adesso provano a soffiare su un fuoco che, in realtà, non esiste”.
“Il consigliere Miraldi potrà, se vorrà, utilizzare le sue competenze per le deleghe affidategli (commercio, attività produttive e sviluppo)”.
“Se, invece, c’è qualcuno che pensa di poter prendere decisioni al posto di chi è tenuto normativamente a farlo, la prossima volta può candidarsi, formare la squadra e vincere le elezioni”.
di Nicola Nicoletti
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