Continua lo scontro a distanza tra Michele Pizza, e Consigliere di Agropoli e oggi coordinatore di Fratelli d’Italia, e l’attuale sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri. “Ciarlatano sarai tu”, l’ultima replica di Pizza.
Alfieri, De Luca e l’ospedale di Agropoli
Sul banco, come da tempo, l’ospedale di Agropoli sul quale Pizza capeggia il gruppo degli scettici: “Da buon discepolo del governatore De Luca, Alfieri lo imita alla perfezione sia nei toni che nell’elargire offese gratuite che propina con monologhi altezzosi a noi cittadini di Agropoli che abbiamo mfondati dubbi sull’apertura di un Ospedale che non c’è! – scrive Pizza in una nota – Caro Franco Alfieri, non devi riempirti la bocca, ribadendo che l’ospedale di Agropoli sarà riaperto, perché Agropoli è solo un Presidio dipendente dall’Ospedale di Vallo della Lucania, e tu lo sai benissimo!
Allora ti vogliamo dire che noi cittadini di Agropoli, retti e corretti quali siamo, non tolleriamo più che tu, Sindaco di Capaccio, vieni ad offenderci con il tuo amico di palazzo Santa Lucia, chiamandoci imbecilli e ciarlatani! Non te lo consentiamo e non ne hai il diritto e invochiamo un intervento deciso e dignitoso da parte del sindaco di Agropoli Adamo Coppola, a cui, con malizia e prepotenza rubi senza alcuna considerazione la scena di primo cittadino”.
La cronologia dell’ospedale di Agropoli
“Per quanto riguarda l’Ospedale di Agropoli – prosegue Pizza -, vogliamo a te rammentare la sua storia, perché è molto riduttivo e superficiale far ricadere le colpe sul centro destra e Caldoro, senza evidenziare le CAUSE che hanno portata alla chiusura. Per questo con documenti alla mano e non con le solite chiacchiere, ti vogliamo ricordare, anche se la conosci molto bene, passo dopo passo la breve storia dell’ospedale di Agropoli:
La prima pietra fu posta nel 1967 e i lavori andarono avanti fino alla fine degli anni 80.
Nel 1995 con il Sindaco Mautone (AN) e il Presidente regione Campania Rastrelli (AN) furono finanziati circa 20 miliardi di lire per il completamento della struttura.
Nel 2007, con Sindaco Domini (allora DS) e presidente della Regione Bassolino si inaugurò l’ospedale.
Nel 2008, dopo appena un anno, il Consiglio Regionale approva il piano sanitario regionale che prevede la fuoriuscita dell’ospedale di Agropoli dalla rete dell’emergenza; prevede, in altri termini, la chiusura del
Pronto soccorso. Il proponente era l’assessore regionale alla sanità Angelo Montemarano (margherita), tu Alfieri eri assessore provinciale (margherita) e ti apprestavi a diventare sindaco.
Nel 2009, con te Alfieri nel ruolo di sindaco, l’assessore Montemarano dopo avere fatto approvare la legge nche prevedeva la soppressione del Pronto soccorso, si candidò alle elezioni Europee con la Margerita e ad Agropoli grazie al sostegno di esponenti dell’amministrazione comunale ottenne un eccezionale risultato: fu tra i primi eletti nella nostra città.
Nel 2010, appena nominato commissario, con circa dieci miliardi di lire di debito ereditati dal “carissimo” nBassolino, Caldoro, in applicazione delle previsioni della legge regionale Bassolino/Montemarano del 2008, nnon poté altro che eseguire il famoso decreto 49 che dispose la riconversione dell’ospedale di Agropoli.
Nel 2013 il Direttore Generale dell’ASL Squillante mise in esecuzione quanto previsto nel decreto 49/2010.
Dal 2008 al 2020 attività dell’Amministrazione Comunale contro la chiusura dell’ospedale: quasi zero, anzinmeno uno, perché perdiamo anche l’unica cosa positiva prevista nel piano sanitario regionale: il polo oncologico.
La politica sull’ospedale
“Non mettiamo in dubbio le tue intenzioni da buon padre e da buon figlio – conclude Pizza -, ma le azioni purtroppo hanno portato a un esito ben diverso e di questo non te ne facciamo una condanna, ma neanche puoi far ricadere la colpa sugli altri, soprattutto dopo aver amministrato la nostra città per quasi quindici anni (di cui cinque dietro le quinte); dopo l’amministrazione del governatore De Luca per cinque anni e dopo la presidenza del consiglio affidato al tuo premier Renzi. Cosa doveva avvenire per far riaprire l’ospedale? Un presidente della Repubblica?
Prima di condannare sarebbe opportuno che ti chiedessi che cosa ha fatto la tua politica per questo Ospedale? Quale risultato ha raggiunto? Di ospedale, se non fosse stato per il covid-19 e per le prossime elezioni, se ne sarebbe davvero parlato?
Caro Alfieri, riferisci al tuo padrone che l’ospedale è un nostro DIRITTO e finché non lo avremo, metteremo in campo tutta la nostra forza e non perché siamo di un partito opposto al tuo, ma perché siamo – prima di ogni cosa – cittadini che meritano rispetto quando richiedono un loro fondamentale diritto: il diritto alla salute!