Si è chiusa con un’archiviazione delle accuse l’inchiesta che vedeva coinvolto il primo cittadino di Pollica, Stefano Pisani, e la sua giunta, accusati di aver prorogato contratti di lavoro oltre i limiti temporali a favore di due vigilesse, senza tenere in alcuna considerazione la graduatoria comunale.
Nei guai erano finiti anche il figlio dell’ex sindaco Angelo Vassallo, Antonio, il vicesegretario comunale Giuseppe Petillo e le due vigilesse Filomena Volpe e Laura De Bellis.
Il gip del tribunale di Vallo, Valeria Campanile, su richiesta del pm Ivana Niglio, ha archiviato il procedimento perché non è stato commesso alcun reato. Il sindaco e la giunta, infatti, avrebbero solo rinnovato i contratti, così come prevede la legge Fornero.
Il bando fu fatto per due posti e le vigilesse assunte erano le prime due in graduatoria. I fatti risalgono a circa cinque anni fa: nel settembre dello scorso anno agli indagati fu notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Il reato contestato era quello di abuso d’ufficio in concorso.
Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti il sindaco Pisani e la sua giunta avrebbero procurato alle due vigilesse un ingiusto vantaggio patrimoniale, procurando un danno al Comune e a tutti gli aspiranti vigili in graduatoria. Stessa ipotesi di reato per il vice segretario Giuseppe Petillo che si era occupato degli atti e della redazione dei contratti di lavoro.
“Anche questa volta, come sempre del resto, la giustizia dopo aver fatto il suo corso ha dimostrato la nostra onestà, onestà che deve essere praticata più che gridata”, ha commentato il primo cittadino di Pollica, Stefano Pisani. “Un grazie va alla magistratura e ai carabinieri di Pollica che scrupolosamente proseguono il loto lavoro, al vice segretario del Comune di Pollica, Giuseppe Petillo, che con sacrificio vero, abnegazione e competenza prosegue il suo lavoro senza sosta e all’avvocato Antonio La Greca artefice della giusta conclusione” ha detto Pisani.