Attualità

Primo maggio, la denuncia della Csa Fiadel Salerno

“Non sarà un primo maggio come tutti gli altri per i lavoratori impegnati nella gestione dei rifiuti in provincia di Salerno. Le cronache, ormai, parlano chiaro: stipendi arretrati, azienda che non dialogano con le parti sociali e politica sempre più lontana dalle esigenze degli operai. In tanti saliranno sui palchi per riempirsi la bocca di belle parole, ma i fatti sono molto diversi”. Così Angelo Rispoli, segretario della Csa Fiadel provinciale, analizza la festa dei lavoratori ormai alle porte. “A Salerno stiamo registrando una delle situazioni più critiche in Campania per quanto riguarda la gestione della spazzatura. C’è un Ente d’Ambito che ha deciso di non operare e contemporaneamente dà spazio ai privati, di cui alcuni anche noti alle cronache giudiziarie, di poter agire liberamente e imporre le proprie logiche di mercato. Eccezion per “Salerno Pulita” che nel capoluogo garantisce ancora una presenza della parte pubblica o delle esperienze della “Pellezzano Servizi” o della “Metellia” a Cava de’ Tirreni si sta assistendo alla privatizzazione del settore.

In questo modo si divide il servizio, portando a duplicare alcune prestazioni e questo va ad aumentare i costi generali senza un disegno complesso di riutilizzo di parte dei rifiuti ritirati. Questo porta la provincia a diventare una discarica, con le note vicende dello Stir di Battipaglia che ormai ha paralizzato un intero compreso. In tutto questo marasma a pagarne le spese sono i lavoratori, corteggiati durante le elezioni e dimenticati negli altri periodi. L’intero Cilento, con lo smembramento della Yele, è ormai terra di nessuno, con centinaia di operai senza stipendio da mesi. Per ottenere la liquidità, infatti, si è costretti ad agire con i decreti ingiuntivi. Come Csa Fiadel ne abbiamo fatti almeno 50”.

Altro nodo delicato è quello legato alla Polizia municipale nella sua complessità. “Da Salerno a Battipaglia e fino a Scafati e Nocera Superiore il film è sempre lo stesso: organici inadeguati e ridotti all’osso, età avanzata del personale, armi fatiscenti se non inadatte e spesso il personale viene utilizzato per mansioni che nulla hanno a che vedere con le proprie specificità”. Il problema maggiore è ovviamente a Salerno, dove è scoppiato un vero e proprio caso legato alla sicurezza del Lungomare: “Fagocita risorse fondamenti per la Municipale e in termini di produttività porta veramente a poco”, ha continuato Rispoli. “In questo modo nessuno si offenda, ma anche verificare un passo carrabile nelle ore serali è diventata una pia aspirazione per i cittadini”.

Infine l’appello alla politica: “A chi parla di diritti del lavoro direi di vedere la realtà di quello che oggi siamo a Salerno e non solo. Basta pensare che la Regione Campania nella vicenda rifiuti viene sempre convocata in Prefettura, ma non si degna nemmeno di inviare un funzionario e diserta ogni appuntamento. Questo non è un buon primo maggio”.

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