Cronaca

Prosegue l’abbattimento dell’ecomostro di Sapri

È stata simbolica l’azione delle ruspe che sono state impiegate nel 70° compleanno della Repubblica Italiana, per l’abbattimento dell’ecomostro di Sapri il 2 giugno.

Dopo una sosta breve che ha visto i bracci meccanici fermi per qualche giorno a causa di alcune ragioni burocratiche, le ruspe sono tornate in azione nel cantiere dell’ex cementificio Saprese per abbatterlo.

I mezzi meccanici hanno proseguito con l’abbattimento di alcune strutture sottostanti a quella centrale dell’Ecomostro, sulla base del cronoprogramma presentato a palazzo di città nei giorni scorsi della società Club Tirrenico proprietario della costruzione.

Ben 70.000 metri cubi per 20 metri d’altezza distribuiti su un’area di oltre 3000 metri quadri proprio all’ingresso della città per chi viene dalla Basilicata, l’Ecomostro fu costruito con soldi pubblici provenienti dalla piano di ricostruzione dell’Europa afflitta dalla piaga della 2° guerra mondiale.

Pagato dal Piano Marshall l’Ecomostro ha da sempre fatto ombra al golfo della spigolatrice senza però mai entrare in funzione.

Intanto il sindaco di Sapri Del Medico assieme alla sua amministrazione ha già previsto l’organizzazione di una manifestazione in occasione del termine dei lavori per l’abbattimento della struttura fatiscente. I lavori dovrebbero terminare per luglio e per l’occasione dovrebbe essere presente anche Goletta Verde di Legambiente che da anni si sta battendo per la demolizione della struttura.

Non soltanto una parata giallo verde ma uno sbarco ufficiale al quale prenderà parte il presidente della lega ambientalista che approderà personalmente nel cantiere per sancire ufficialmente la vittoria dell’ambiente sullo scempio paesaggistico che oramai perdura da 60 anni.

Intanto a seguito dei lavori è previsto che il materiale di risulta derivante dalla demolizione rimarrà sul cantiere fintanto che la Regione Campania non ne autorizzerà il riciclo ovvero il riuso in loco.

Una piccola grande battaglia quella che ha coinvolto la Club Tirrenico, il Comune di Sapri e l’ambiente che ha visto alla fine spuntare il verde in attesa di una diversa riqualificazione dell’area.

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