Reflui nel fiume Alento: parte l’esposto alla Procura
Un tubo che versa acque putride e nauseabonde nel torrente che s’innesta al fiume Alento. E’ questa la scena che si apre alla vista dei residenti di Velina di Castelnuovo, sulla strada statale 447 a ridosso del ponte della ferrovia.
Un tubo proveniente dall’impianto fognario che sversa a cielo aperto direttamente nel fiume. Una situazione denunciata da molte persone del posto, allertate dal cattivo odore che da mesi esala proprio dal corso fluviale sottostante al cavalcavia ferroviario, dal fiume Alento che attraversa il comune. Seppure, così come hanno riferito alcuni residenti, il grave problema sia stato più volte portato all’attenzione, nessuno ha messo fine allo scempio e così, è partito nella giornata di giovedì 5 dicembre un esposto a firma dell’Associazione per la Tutela del Patrimonio Ambientale e Paesaggistico del Cilento agli enti competenti:
l’esposto, inviato alla Procura della Repubblica, al Comando dei Carabinieri di Vallo della Lucania, all’Ente Parco, alla comunità Montana Alento e Montestella, prefettura di Salerno, comune di Castelnuovo, all’ Arpac e all’Asl di Salerno, così come richiede l’Associazione a Tutela del Patrimonio Ambientale e Paesaggistico del Cilento, è volto all’accertamento e alla valutazione di fatti che potrebbero cagionare danni alla salute dei cittadini e alla salubrità dei terreni circostanti.
“A seguito segnalazione all’associazione da parte di diverse persone in merito ad un cattivo odore di fogna proveniente dalle prossimità di una vasca di pompaggio posta in l.ta velina del Comune di Castelnuovo (nel punto esatto come si rileva da planimetria allegata), abbiamo eseguito un sopralluogo dove è stato rilevato una immissione fognaria in un canale limitrofo che va ad alimentare il fiume “Alento” (area SIC), – si legge nell’e sposto- Tale continua immissione di liquami fognari nel canale potrebbe creare una insalubrità per la salute dei cittadini, un probabile inquinamento prodotto nei terreni attigui, l’inquinamento cagionato nel fiume Alento nonché alle aree marine costiere antistanti la foce del fiume” Per tali ragioni, il presidente dell’Associazione per la Tutela del patrimonio Ambientale e Paesaggistico del Cilento, Salvatore Forte, ha chiesto che la Procura della Repubblica di Vallo della Lucania voglia accertare e valutare se nei fatti, atti e comportamenti siano rinvenibili fattispecie penalmente rilevanti procedendo, in caso affermativo, nei confronti dei soggetti responsabili.
La gravità della situazione, del sistema artigianale che pare sia stato utilizzato per disfarsi dei reflui, immettendoli direttamente nelle acque del corso fluviale che di lì a pochi chilometri trova naturale sbocco nella foce fra i comuni di Casal Velino ed Ascea, ha suggerito agli autori dell’esposto di costituirsi parte civile nel caso in cui l’illecito sia stato acclarato dalle autorità ed organi competenti.