La bluetongue, in Italia nota come morbo della lingua blu, torna a uccidere ovini e caprini nel comprensori o del Vallo di Diano e fino ai comuni del Tanagro.
Quest’anno la malattia infettiva ha colpito in maniera preoccupante gli allevamenti ovini di circa 30 imprenditori del settore. Sono soprattutto pecore, capre e bovini a essere colpiti da questa particolare malattia che si caratterizza dal colore cianotico che prende la mucosa linguale quando un animale viene infettato.
La notizia della diffusione della malattia che si sta propagando in diverse regioni d’Italia ha gettato sconforto tra gli allevatori locali che, ora, iniziano a quantificare i danni derivati da un problema che definiscono sottostimato. Già si registrano decessi nei comuni del Vallo di Diano e in quelli dell’Alto Tanagro, si parla di 200 capi, che vanno a sommarsi ad un drammatico calo della produzione.
Alcuni allevatori parlano addirittura di dimezzamento delle quantità, con inevitabili contraccolpi economici. Gli allevatori chiedono unanimi l’intervento delle autorità competenti per salvaguardare un comparto fondamentale per l’economia valdianese come quello agricolo.
Enzo Tropiano, direttore di Coldiretti Salerno, spiega come non ci sia ancora nessun allarme per gli allevatori anche se l’attenzione resta alta e bisogna affrettare l’arrivo dei vaccini. La regione, infatti, ha dato l’ok all’aquisto dei vaccini necessari ma adesso il punto è dove trovarli.
Sono tantissime le segnalazioni di casi di lingua blu che in questi giorni sono arrivate al servizio veterinario dell’asl Salerno. A tentare di arginare il focolaio nel Diano stanno provvedendo i veterinari del Distretto sanitario di Sala Consilina. L’asl Salerno invita chiunque avesse bisogno di chiarimenti a contattare il servizio veterinario del Distretto sanitario di Sala Consilina e ad evitare di spostare i capi di bestiame. In questo modo, infatti, i capi infetti potrebbero propagare il contagio.