A Casal Velino, Montecorice, San Biase, ma anche a Sicilì ed Atena Lucana. E’ qui che si festeggia, ormai con la stessa devozione di sempre San Biagio vescovo, medico e martire.
Il corpo di san Biagio fu sepolto nella cattedrale di Sebaste. Nel 732 una parte dei suoi resti mortali, deposti in un’urna di marmo, furono imbarcati, per esser portati a Roma. Una tempesta fermò la navigazione sulla costa di Maratea dove i fedeli accolsero l’urna contenente le reliquie – il “sacro torace” e altre parti del corpo – e la conservarono nella Basilica di Maratea. Da ciò ne è scaturita una incontrollata diffusione di reliquie del santo che sembrano essere conservate in decine di chiese in tutt’Italia dedicate al medico guaritore. E’ proprio per questa ragione, cioè ai ripetuti miracoli elargiti, a persone affette da problemi legati alle vie respiratorie, in primis, ad un bambino che rischiava il soffocamento per una lisca di pesce, poi slavato dall’imposizione sulla sua gola delle mani del medico Biagio, che nasce il culto del santo guaritore. Il 3 febbraio, giorno dedicato alla sue commemorazione viene anticipato da un altro culto, quella della candelora, durante il quale non solo si ricorda la presentazione di Gesù al Tempio a 40 giorni dalla sua nascita, durante la quale si benedicono le candele, simbolo divino come luce che illumina le genti, ma si somministra pure l’olio benedetto per ungere le gole dei fedeli a protezione concessa dal santo guaritore.
Il culto di San Biagio è fortemente sentito nelle località che si fregiano di averlo come patrono, dove da tempi immemori resistono tradizioni antiche, come quelle delle cénte a Casal Velino, la cerimonia che da secoli prevede il trasporto sul capo della donne di candele agghindate con nastri e fiori e benedette che aprono la processione in segno di devozione ed affidamento al santo. Anche il pranzo della giornata di festa è un momento particolarmente sentito, occasione di rientro di molti cittadini che risiedono anche all’estero per esserci, almeno una volta all’anno nel proprio paese di origine. Ragù e carni saporite, attorno alle quali non possono mancare le polpette di San Biagio, una sorta di crocché, di palline fritte a base di patate.