Scuole, il coordinamento Presidenti d’Istituto chiede la riapertura
Scuole, il coordinamento Presidenti d’Istituto chiede la riapertura. Le motivazioni.
Di Maria Emilia Cobucci
La chiusura delle scuole di ogni ordine e grado a partire dallo scorso primo Marzo ha sollevato numerore polemiche da parte del coordinamento dei Presidenti degli Istituti campani di ogni ordine e grado che a tal proposito hanno inviato una lettera al Presidente Mario Draghi sottolineando l’apparteneza allo Stato Centrale delle competenze relative alle misure anti-Covid.
“Il Governo deve intervenire immediatamente sulla gestione della scuola campana per porre fine alla politica anti pandemia che sta penalizzando gli studenti campani rispetto ai coetanei di tutte le altre regioni italiane – affermano dal Coordinamento – È necessario provare a salvare il secondo quadrimestre a tutti gli studenti della Campania”.
Coordinamento dei Presidenti degli Istituti campani
La missiva è stata inoltrata al Premier appena dopo l’ordinanza regionale che sospende la didattica in presenza dall’1 al 14 marzo per le scuole di ogni ordine e grado. I ragazzi erano tornati in classe da poche settimane dopo la sentenza del Tar contro la precedente ordinanza di chiusura, che risaliva all’ottobre scorso.
“La nuova chiusura è stata fatta in spregio del decreto del presidente del Tar Campania e dell’ordinanza della Corte Costituzionale – affermano – che Prevede che sia lo Stato e non la regione a determinare le misure necessarie al contrasto della pandemia”
Secondo il Coordinamento, nonostante la preoccupazione per la risalita della curva dei contagi, la convinzione è che sul tema scuola nella Regione Campania si potrebbe fare di più e meglio, introducendo maggiore incisività nei territori in difficoltà, e minor peso su tutte le altre zone.
“Nelle altre regioni d’Italia, anche in zona rossa, le scuole sono rimaste aperte alla didattica in presenza, con delle modulazioni per gli istituti d’istruzione secondaria superiore, per cui non si comprende perché in Campania non sia stato possibile applicare le stesse misure. Da tempo in Campania vi è in caos generale tra Ordinanze Sindacali – hanno continuato dal coordinamento – che chiudono le scuole anche senza una reale necessità e senza comunicare i dati per i quali vengono prese queste decisioni in nome della salute dei cittadini; ma la salute dei bambini e dei ragazzi è anche psicologica, di quest’ultima non ne viene tenuto conto?
Le Ordinanze non esplicitano i dati relativi al numero di contagi riscontrati in ogni scuola del territorio campano o locale e non indicano, soprattutto, se sia stato verificato che eventuali casi di positività di studenti/alunni, siano dovuti alla diffusione del virus direttamente all’interno delle scuole, o se la trasmissione sia avvenuta in altri luoghi. In merito a ciò, non vi è ancora alcuna evidenza scientifica che il virus si diffonda nelle scuole, grazie ai rigidi protocolli applicati anzi, ricerche effettuate in Italia (ISS) e nella UE (ECDC), sostengono che in misura decisamente maggiore la diffusione del virus non avviene all’interno delle scuole bensì all’esterno. Per questo – concludono dal coordinamento – si chiede di riaprire tutte le scuole e, semmai, assumere tutti quei provvedimenti che limitino il contagio in altri luoghi, compresi i controlli del rispetto delle regole per il contenimento dell’epidemia.
Il Diritto allo Studio non è subalterno al Diritto alla Salute, e tutti gli organi amministrativi competenti, a partire dall’organo di Governo sono chiamati a garantire il rispetto e l’affermazione di tali diritti fondamentali. In caso contrario, si rischia di venire meno al proprio ruolo istituzionale.
Coordinamento dei Presidenti degli Istituti campani
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