Scuole ancora nel caos, chiusi per covid gli istituti di Agropoli e Castelnuovo Cilento. De Luca pensa ad una nuova chiusura.
Il covid chiude nuovamente i cancelli delle scuole. Sono Agropoli e Castelnuovo Cilento gli ultimi comuni che devo fare i conti con i contagi all’interno degli istituti.
In entrambi i casi la comunicazione è arrivata nella serata di ieri quando, presumibilmente, l’ASL avrà comunicato i nomi dei nuovi positivi agli enti. Ad Agropoli il primo cittadino Adamo Coppola ha ordinato la chiusura delle attività didattiche del liceo “Gatto” diviso in due plessi. Positiva una docente, “al momento – fa sapere il primo cittadino – si sta ricostruendo la catena dei contatti”.
Nessun contagio diretto a Castelnuovo Cilento, invece, dove il sindaco Eros Lamaida ha comunicato la chiusura dell’istituto Ancel Keys per un caso sospetto.
Sulla scuola, come sempre, si è espresso anche il Governatore della Campania Vincenzo De Luca che nella giornata di ieri ha comunicato i dati dei contagi relativi ai primi dieci giorni di riapertura.
“Avevo dato, la scorsa settimana, alcune raccomandazioni al mondo della scuola. Non avevo firmato nessuna ordinanza, ma avevo segnalato dei problemi raccogliendo le preoccupazioni della stragrande maggioranza delle mamme e dei papà e anche della stragrande maggioranza dei docenti. Noi siamo andati avanti in queste settimane avendo una pressione da parte del Ministro dell’Istruzione per aprire sempre e comunque le scuole.Io ora vorrei parlarvi da padre di famiglia: volete che non sappiamo anche noi quanto non sia delicato non avere la frequenza scolastica normale. Ma vorrei che partissimo tutti quanti da una convinzione: la priorità assoluta è tutelare la vita e la salute dei nostri figli. Credo che almeno su questo, da padri, da madri, da docenti, dovremmo essere tutti quanti d’accordo.Nelle scuole della Campania, negli ultimi dieci giorni (25 gennaio-4 febbraio) abbiamo registrato 2280 nuovi positivi tra i nostri ragazzi.Questi sono i dati rispetto ai quali siamo obbligati a ragionare e a prendere decisioni. Da padri di famiglia, da madri di famiglia, da educatori.Ci troviamo a un bivio: facciamo il lavoro di prevenzione, avendo davanti agli occhi dei dati che sono pesanti e ci preoccupiamo che questi dati non si estendano in maniera esponenziale alle scuole, alle famiglie e poi a tutti i cittadini o decidiamo di rimanere passivi e di intervenire fra un mese quando magari avremo le terapie intensive già ingolfate di pazienti che lottano tra la vita e la morte.Questa è l’alternativa che abbiamo di fronte nelle prossime ore: intervenire oggi sulla base di quei dati preoccupanti e fare da subito un lavoro di prevenzione o intervenire tra un mese con il rischio concreto di avere nel frattempo mille morti in più.Non ho alcuna serenità nel dirvi queste cose, ma ho il dovere di dirvele, da padre di famiglia.”
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