Al via la commercializzazione della carne di cinghiale. Pubblicato da parte del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano ed Alburni, l’avviso pubblico per interessare le macellerie che ne volessero vendere la carne . Comincia a dare i primi frutti il consiglio straordinario sull’emergenza cinghiali del Direttivo dell’Ente Parco.
Riunitosi la settimana scorsa, proprio per trovare una soluzione all’ormai insostenibile popolazione degli ungulati, i danni causati all’agricoltura, un primo passo verso la soluzione del problema sembra essere stato fatto: le macellerie che dopo essersi dotate delle specifiche autorizzazioni, volessero commercializzare la carne dei cinghiali, abbattuti dai selettori autorizzati, potranno farne richiesta all’Ente.
In attesa, invece, la soluzione di un altro problema chiesto proprio durante il consiglio straordinario monotematico: l’aumento del numero dei selettori, insufficiente per la mole di capi d’abbattere che supera le centinaia di migliaia e la creazione di macelli sul territorio, che possano rendere veloce ed efficace non solo la vendita delle carni ma anche la lavorazione delle stesse.
Soluzioni che attenderebbero l’intervento di una legislazione ad hoc, un interessamento diretto anche da parte della Regione Campania e dell’Asl di competenza che dovrebbe dotarsi di un maggior numero di veterinari. Nel frattempo, le macellerie che volessero abilitarsi per ricevere e commercializzare le carni dei cinghiali abbattuti dai selettori autorizzati, possono farne richiesta all’Asl di competenza, mediante la presentazione di un’apposita istanza allo Sportello Unico Attività Produttive. Le macellerie che avranno conseguito i permessi potranno poi chiedere all’Ente Parco di essere inserite nella Rete di Filiera della carne di cinghiale.