Terra dei fuochi? E’ anche nel Cilento

E’ emergenza rifiuti, al di là delle encomiabili campagne pro salvezza dell’ecosistema, mascherate da anglicismi come Week for future, World Clean Up, Plastic free. Slogan che spesso, proprio in alcuni luoghi non remoti, ma dimenticati, stridono con un’urgenza molto più immediata, perché quotidiana: la morte degli abitanti del posto, dei bambini, falcidiati da malattie impronunciabili, ma imbattibili. E’ terra dei fuochi, dice Enzo Tosti dell’Associazione Stop Biocidio, qualsiasi situazione ambientale non sostenibile. Ed in verità, come dare torto ad una persona che da anni si spende, non solo affinché venga bonificato il “triangolo della morte” in Campania, la terra dove per anni sono state seppellite milioni di tonnellate di rifiuti tossici, seminato il germe della morte finanche in grembo, ma anche perché vengano alla luce altri interramenti, in altre parti della regione, venga combattuto quel sistema camorristico che, senza l’uso delle armi, s’assimila al sangue della gente. Enzo Tosti, che ha partecipato nei giorni scorsi al nuovo incontro tenutosi a Salento contro la costruzione di un sito industriale di compostaggio a Castelnuovo, nel ribadire la necessità di costruire una rete di cittadinanza attiva, che s’interessi, vigili sulle scelte istituzionali, soprattutto in materia ambientale, parla di quel sistema, quello dei “colletti bianchi”, molto più diffuso sul territorio di quanto s’immagini. L’intervista ad Enzo Tosti dell’Associazione Stop al Biocidio