Sono 30.042 i nuovi positivi registrati ieri in regione Campania. Un numero chiaramente altissimo, un record per la nostra regione mai verificatosi in questi due anni di pandemia. Ma c’è un però, ovvero quello dei test antigenici che vengono conteggiati per la prima volta nel computo totale insieme ai molto più affidabili test molecolari.
Il bollettino della Regione, dunque, scorpora i dati: dei 30.042 positivi, 17.838 sono risultati tali al tampone antigenico (su 77.387 test) e 12.204 a quello molecolare (su 48.278 test); questo ultimo dato è quello che sarebbe stato preso in considerazione fino a ieri (ed è paragonabile ai numeri registrati nei giorni scorsi). Prima della decisione del Governo, infatti, per chi risultava positivo all’antigenico era previsto un secondo esame, svolto col molecolare; la positività non veniva registrata fino all’esito del tampone di conferma, c’era quindi un numero di persone che, pur essendo risultata positiva in un giorno, veniva poi “spalmata” sui successivi in caso di contagio accertato. Con il cambio sistema partito invece, viene conteggiata già la positività al tampone antigenico.
In molti avevano pensato che la scelta della Campania fosse arrivata dopo la decisione del TAR di riaprire le scuole. E dunque De Luca per motivare la sua decisione avrebbe trovato il sistema per aumentare vertiginosamente il numero dei contagi giornalieri. Ma in realtà le cose non stanno così, non c’è stata nessuna improvvisa impennata dell’epidemia in Campania, a cambiare è stato il sistema utilizzato per conteggiare i nuovi contagi: da oggi, infatti, per disposizioni nazionali, viene considerato subito valido anche l’esito dei tamponi rapidi, che prima andavano confermati dal molecolare.