Continua la battaglia per la riapertura del tribunale di Sala Consilina. Dopo le affermazioni del consigliere regionale Corrado Matera, che afferma che la soppressione del tribunale rappresenta un errore legislativo grave, e dell’apertura manifestata dal ministro della giustizia Carlo Nordio, anche le dichiarazioni del senatore del Movimento 5 Stelle Francesco Castiello e la già senatrice Felicia Gaudiano vanno nella stessa direzione e nello specifico, in una nota scritta rivolta al Ministro della Giustizia, si chiede espressamente di conoscere se il ministro sia a conoscenza delle gravi criticità e quali urgenti misure intenda adottare per riattivare il tribunale di Sala Consilina che vanta il possesso di tutte le condizioni e di tutti i requisiti occorrenti per la sua riapertura.
Il tribunale di Sala Consilina, in provincia di Salerno, è stato soppresso ed accorpato al tribunale di Lagonegro di ben più piccole dimensioni, situato fuori provincia e fuori regione che si è venuto a trovare di conseguenza nell’attuale condizione di grave criticità.
L’ accorpamento ha provocato dunque disfunzioni, ritardi, diseconomie, violando una delle regole cardine dell’ordinamento comunitario costituita dal principio di prossimità della Giustizia. Con l’ aggravio di spese e di disagi per il cittadino e per le imprese del vasto territorio del Vallo di Diano.
La soppressione del tribunale di Sala Consilina si è rilevata, alla prova dei fatti, un clamoroso errore nella revisione della geografia giudiziaria al punto da assurgere a caso emblematico a livello nazionale del fallimento della riforma Severino.
“La soppressione inoltre – dichiarano nell’interrogazione al ministro della giustizia – ha avuto luogo sconsideratamente sia sotto il profilo dell’efficienza del tribunale medesimo, il primo in Italia ad attuare la digitalizzazione sia sotto il profilo della tutela dell’ordine pubblico gravemente compromesso dalla scomparsa dal vasto territorio valdianese di un infungibile presidio di legalità.
Ed invero nelle ultime relazioni semestrali della Dia è emerso a chiare lettere l’inquietante circostanza della progressiva infiltrazione della criminalità organizzata in estensione dal nord della provincia di Salerno e a quella della provincia di Cosenza.
La soppressione del tribunale di Sala Consilina ha costituito, quindi, un incentivo per le infiltrazioni criminali che hanno trovato uno spazio libero non più presidiato dallo stato in definitiva ha inoltre penalizzato i cittadini del Vallo di Diano privandoli della funzione della Giustizia, sopprimendo una delle sede giudiziarie più efficienti ed ha esposto inoltre la comunità locale all’incombente rischio di aggressione da parte della criminalità organizzata”