Spende oltre 3mila euro in biglietti della lotteria istantanea, poi si pente e fa causa alla società di Lottomatica “Gratta e Vinci”.
La singolare udienza si è tenuta nella mattinata di ieri davanti al Giudice di Pace del tribunale di Vallo della Lucania.
Protagonista della strana vicenda una donna che, dopo aver sperperato più di 3mila euro in biglietti della lotteria istantanea, ha pensato bene di recuperare la somma facendo causa contro la società di gioco.
Nello specifico, l’avvocato della donna, dello studio “Bird & Bird” di Roma, ha chiesto la restituzione totale della cifra spesa in quanto sui biglietti acquistati non erano riportate le percentuali di rischio del gioco nè l’avvertimento che il gioco può creare dipendenza, così come indicato dal recente decreto Balduzzi.
Il Decreto Legge del 13 settembre 2012 n. 158 (c.d. “Decreto Balduzzi”) contenente disposizioni in materia di giochi è stato convertito in legge (Legge 8 novembre 2012 n. 189) ed è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 novembre 2012.
Le nuove disposizioni normative prevedono alcuni adempimenti, fra cui, così come esplicitato all’art. 7, comma 5, l’obbligo di rendere visibili formule di avvertimento al pubblico ben chiare sul rischio di dipendenza dal gioco e sulle probabilità di vincita dei giochi sia sulle schedine sia sui tagliandi di gioco. Inoltre l’articolo prevede che questi avvisi vengano resi visibili tramite appositi adesivi da applicare sugli apparecchi AWP (Amusement With Prizes). Questi avvisi devono essere resi visibili mediante apposite targhe da esporre nelle aree ovvero nelle sale in cui sono installate le VLT e nei punti vendita in cui si esercita come attività principale la raccolta di scommesse (agenzie e negozi).
Il legale della donna ha chiesto peraltro l’annullamento dei biglietti della lotteria acquistati in quant per il codice civile il contratto risulta essere aleatorio.
Si dovrà adesso attendere la valutazione dei testi e la sentenza definitive per conoscere l’esito della vicenda.
Emerenziana Sinagra