Lunedì 11 luglio, a partire dalle 9:30, si è tenuto il secondo consiglio comunale dell’amministrazione neoeletta di Vallo della Lucania
Fra i punti all’ordine del giorno l’approvazione del Rendiconto di Gestione 2015 e del bilancio di previsione 2016, resasi necessaria a seguito della diffida del Prefetto di Salerno.
Risale infatti allo scorso 24 giugno la lettera di diffida da parte del Prefetto di Salerno, Salvatore Amalfi, per la mancata approvazione da parte dell’amministrazione comunale del bilancio di previsione 2016. Nella missiva viene sottolineato che il bilancio di previsione per l’anno successivo, in questo caso per il 2016, doveva essere approvato entro il 31 dicembre scorso e che, nonostante la proroga sino al mese di aprile, il comune non ha ancora convocato l’assise per la discussione e il voto relativi alla documentazione contabile.
Se non fosse stato approvato il consiglio comunale sarebbe stato sciolto. Eventualità venuta meno questa mattina con l’approvazione del bilancio di previsione 2016 con i soli voti della maggioranza. Hanno votato contro sia i consiglieri pentastellati che quelli del Pd.
Fra le altre questioni da porre in sede di consiglio i provvedimenti relativi all’imposta comunale unica, il piano di alienazione e valorizzazione degli immobili comunali, l’esame e l’approvazione dello schema di convenzione per l’affidamento del servizio di tesoreria comunale, mansione svolta fino a questo momento dalla Banca del Cilento e Lucania Sud.
Non è rientrato, invece, fra i punti all’ordine del giorno la questione relativa alla presunta incompatibilità di Ametrano, tra l’altro assente, eccepita dal gruppo dei pentastellati e dal consigliere di minoranza Nicola Botti.
Ametrano, così come stabilito nella scorsa seduta del 25 giugno, una volta ricevuta la notifica, avrà dieci giorni di tempo per presentare le sue controdeduzioni in merito alla sua posizione.
«Siamo tranquilli e sereni – ha affermato il primo cittadino Aloia – non sono questi i problemi gravi da risolvere».
«Sarà chiarito tutto nel minor tempo possibile, mi chiedo solo come mai cinque anni fa, quando in consiglio la situazione era esattamente la medesima di adesso – ha incalzato Aloia – nessuno ha detto nulla e adesso sono sorti i problemi».
«La rappresentanza legale e i rapporti con i comuni non rientrano nella mia competenza – ha tuonato Ametrano – sono altri membri del cda che si prendono carico di tali mansioni».
«In merito alla mia presunta incompatibilità sono tranquillissimo – ha continuato Ametrano – dimostrerò con documenti alla mano che la mia carica è assolutamente in regola. Saranno altri consiglieri comunali a dover fare i conti con la loro incompatibilità, che verrà dimostrata da me stesso nella sede e nel momento giusto».